Duro scambio di parole tra Varese 2.0, la lista Civica che esprime il vicesindaco Zanzi, e la segreteria politica cittadina del Partito Democratico, nella giornata di domenica 13.
[leggi]
«Da alcune settimane abbiamo sottoposto al Partito Democratico cittadino, in pressing sul nostro Movimento civico per conoscerne le intenzioni in vista delle prossime elezioni amministrative, un semplice e persino banale quesito: con chi avremmo avuto il piacere di condividere questo percorso e su quali basi programmatiche. A parte un ultimatum di accettare un’adesione a scatola chiusa, siamo rimasti inutilmente in attesa – spiega una nota di Varese 2.0 – Crediamo che oggi sia chiaro a tutti il senso, ma faremmo meglio a dire il buonsenso, delle nostre parole e delle nostre richieste. Ma soprattutto crediamo sia molto più chiaro il senso della nostra assenza. Siamo un cespuglio anche noi, grande o piccolo lo racconterà la storia, ma vogliamo ancora una volta riaffermare il diritto di fare politica diversamente, o almeno provarci».
«Non potevamo esserci alle riunioni di maggioranza perché abbiamo visto trasformismi, perchè non c’è chiarezza di intenti, perché non c’è vera condivisione. Troppo comodo limitarsi a registrare un’assenza, la nostra, e non spiegarci, prima, come potranno trovare una sintesi i progetti di Italia Viva/Lega Civica, i programmi delle due anime del PD, le istanze ambientaliste dei Verdi, quelle riformiste di Progetto Concittadino con la benedizione del Movimento 5 Stelle».
Le distanze, nella maggioranza, ci sono: ma sono più di metodo che di merito, come spiega la nota. «Sono più marcate sul “come fare”, minori sul “cosa fare” e una riflessione profonda su questa affermazione sarebbe davvero importante che la politica, tutta, incominciasse a farla – spiega Varese 2.0 – Non saremo noi a sbattere la porta, piacerebbe a molti lo sappiamo, ma abbiamo preso un impegno con i nostri elettori e siamo comunque fieri ed orgogliosi di aver contribuito a fare le tante cose che sono state fatte. Il dialogo resta una grande opportunità, ci sono ancora lunghi mesi davanti, ma ci deve essere la volontà di averlo. Se poi, invece, si vogliono alimentare, perché è più facile e comodo, i dissapori e le distanze, ad esempio facendo parlare ondivaghi e rancorosi “ex appartenenti al movimento”, si sappia che è la politica a perderci, non certo Varese 2.0».
A rispondere a Varese 2.0 è il PD varesino, per voce del suo segretario cittadino: «La confusione politica che sta caratterizzando le recenti iniziative e prese di posizioni del vice-sindaco Daniele Zanzi e di Varese 2.0 necessitano ora di una risposta chiara e determinata – spiega Luca Carignola – A tutti gli incontri che si sono avuti a partire dalla seconda metà di giugno per costituire il perimetro e il cantiere della coalizione di centro sinistra è sempre stato invitato un esponente o un delegato della lista Varese 2.0, nessuno però si è mai presentato. Solo nell’ultimo incontro prima della conferenza stampa di venerdì l’architetto Dal Corso, come esponente autorevole di Varese 2.0, si è presentato chiedendo ulteriore tempo per una decisone finale sulla presenza della loro lista all’interno della coalizione che dovrà sostenere Davide Galimberti nel 2021. Questa è la realtà dei fatti, chi deve chiarirsi le idee in fretta e dire la verità è Varese2.0, e non altri».
Il problema, dunque, non è sulle cose da fare ma su come dirsele: e a quanto pare non sembra risolvibile a breve.