Il candidato sindaco del Pd di Busto Arsizio, Maurizio Maggioni, interviene in occasione del Giorno del Ricordo. «L’Associazione che presiedo e che si propone di promuovere la cittadinanza consapevole ed attiva vede tra i suoi soci, da molti anni, alcuni cittadini già profughi istriani: hanno trovato l’occasione per socializzare e riconoscersi cittadini di Busto Arsizio» – racconta Maggioni, riferendosi alla sua esperienza in Auser.
Il candidato del Pd ricorda come i profughi siano stati «considerati “stranieri” due volte, in Istria ed in Dalmazia, dagli Sloveni, dai Croati e dal regime di Tito e in Italia, essendo considerati profughi, hanno impiegato anni ad integrarsi». Maggioni non ha problemi ad ammettere che «la violenza del regime comunista jugoslavo è stata l’ultima manifestazione del clima di violenza, dal sapore di pulizia etnica, che per molti decenni è stata fomentata ed ingigantita dalle politiche nazionalistiche».
Infine ricorda come Busto seppe accogliere: «Chi si salvò dalle stragi e dopo anni raggiunse Busto Arsizio, trovò l’accoglienza dell’Amministrazione Comunale e dello Stato. Allora le Autorità comunali ( Sindaco Rossi) ebbero la lungimiranza politica di accoglierli, offrendo le aree per realizzare case e quartieri, senza farsi condizionare dagli umori popolari, in genere diffidenti verso chiunque arrivasse da lontano, oltretutto giudicato erroneamente come nazionalista e fascista».
La lezione che ne trae l’esponente democratico: «Oggi vorremmo una politica in grado di richiamarsi all’autorevolezza degli ideali Costituzionali ed Europei, per guidare un processo di ricostruzione economica e sociale sottratta alle spinte nazionaliste e suprematiste ancora presenti ed alla meschinità dell’attuale dibattito politico».