Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Sinistra Chiara per Busto, a sostegno della candidatura a sindaco di Chiara Guzzo. Nella nota si parla dell’eccessiva liberalizzazione dei tavolini all’aperto per i bar che, secondo i sostenitori della Guzzo, hanno invaso anche luoghi “sacri” quali la piazza San Giovanni e lo spazio antistante il tempio civico.
E’ stato un anno e più difficilissimo per tutte le categorie di lavoratori e le varie forme di impresa. Ci si è chiesti spesso dove fosse lo Stato, la Regione, il Comune rispetto a problemi, spesso divenuti drammi, che la pandemia ha sollevato. E’ stata messa a dura prova la pazienza di tutti e oggi si apre all’orizzonte lo spiraglio del “ritorno alla normalità”, dopo che troppo è stato caricato sulle spalle di cittadine e cittadini che hanno fatto fronte a questa lunga emergenza.
“Ognun per sé Dio per tutti” pare il motto che anima strade e piazze cittadine in questa agognata ripresa. E in questa situazione Busto, tra i tanti appellativi di cui si è potuta e si può fregiare, aggiunge il titolo di “città del tavolo”. Alla giusta intuizione dell’Amministrazione di liberare gli spazi per gli addetti alla ristorazione e similari, non ha fatto seguito quello che un Ente pubblico dovrebbe fare: dare regole concrete ed esercitare controlli.
Il tavolinaggio selvaggio pare non avere un orizzonte cronologico (sperando che una soluzione emergenziale non diventi abitudine), ha lasciato l’onere della organizzazione degli spazi ai soli gestori di cui riconosciamo il diffuso buon senso, e con organismi di rappresentanza locale coscienti e responsabili, ma non basta. Il Comune, “fatto il bel gesto”, ha poi voltato la faccia dall’altra parte per non vedere così che “va bene madama la marchesa”, anche a costo di trasformare alcuni marciapiedi in “mangiaseduti” con carrozzine e passeggini costretti a tratti di slalom o a pericolose discese “on the road”.
Questo Sindaco che ha tuonato in questi mesi contro i giovani e ai ritrovi spontanei per reggere a modo loro alle restrizioni imposte dalla pandemia, nulla dice della centralissima piazza San Giovanni dove lo spazio antistante alla Chiesa è stato completamente sottratto a nonni e bambini per il gioco e gli incontri, per essere occupato da aperitivi e tavolini.
I commercianti fanno il loro per reggere alle mille difficoltà, ma il Sindaco dovrebbe sapere (e far valere) che lo scontrino non vale come il vaccino, neanche sotto campagna elettorale. Non è possibile concordare un uso più oculato di quello spazio…diremmo, più consono alla prossimità della Chiesa, senza scomodare Gesù e quale sarebbe stata la sua risposta a queste scene, e magari rispettoso di un luogo pubblico? Come è impossibile non notare quanto avviene in prossimità del Palazzo Comunale, al Tempio Civico: il luogo simbolo e della memoria del patriottismo cittadino e tanto caro al resistente e rimpianto Angioletto Castiglioni di cui ricorre il decennale della scomparsa, è accessibile solo zizzagando tra olive e Martini, e non nel senso dell’indimenticato Cardinale.
Cosa dicono i “politici”, Sindaco, maggioranza ed opposizione che da lì passano tutti i giorni?! Chiediamo: non è stato possibile concordare, attraverso anche gli organismi cittadini di rappresentanza del commercio e con le gestioni dei locali un maggior, diremmo, (e ci casca proprio come il cacio sui maccheroni), gusto nell’uso “in emergenza” degli spazi all’aperto? E chi deve farlo se non il Comune che ha dato questa possibilità di utilizzo? Il rispetto della memoria e dei suoi luoghi non sono la preoccupazione di chi si barcamena nel presente per accaparrarsi i consensi nel prossimo futuro.
Un altro pensiero va anche a quelle imprese di commercio che non possono contare, ad esempio per tipologia, su questo tipo di fruibilità di spazi e all’aperto: che si fa per loro? Altra riflessione ancora: nell’imminente estate, si svolgeranno iniziative di “attrazione” in città. Penseranno di soppalcare le piazze per far svolgere l’evento o impilare l’uno sopra l’altro gli spettatori, o proporre serate di flamenco sui tavoli in modo da unire spettacolo e commercio?!
La Sinistra Chiara chiede rispetto per chi lavora, per chi con la propria impresa cerca di attraversare questa lunga tempesta. La Sinistra Chiara chiede rispetto per tutti i cittadini e le cittadine, per i luoghi pubblici, per i luoghi della memoria, per i luoghi di culto. Da questo anno o se ne esce tutti assieme migliori, o non ne uscirà nessuno. Avere una idea di città e riconoscere le tante parti che la compongono e metterle insieme verso l’obiettivo del bene comune. Ma stiamo parlando di un altro governo di Busto, che non c’è mai stato e La Sinistra Chiara non tace e si impegna per essere il governo che verrà.