A che punto è il centrodestra a Gallarate in vista delle elezioni d’autunno?
Mercoledì sera il “tavolo di maggioranza” del centrodestra che oggi governa la città si è riunito nella sede della Lega:, con il sindaco, la Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, i cattolici del Centro Popolare Gallarate.
Mancava invece Forza Italia, a segnalare un disagio – soprattutto a Gallarate, ma non solo – che esiste ancora, nonostante formalmente anche gli azzurri abbiano aderito all’accordo annunciato due settimane fa.
Partiamo dalla dichiarazione ufficiale post tavolo di maggioranza, che riportiamo integralmente: “Sono state affrontate le tematiche rilevanti per i cittadini ed è stato impostato un calendario di incontri per predisporre il programma di coalizione a sostegno di Andrea Cassani. La discussione nel merito dei singoli argomenti inizierà dal prossimo incontro a cui ci auguriamo possa partecipare anche Forza Italia, compattando il centro destra nel solco dell’accordo provinciale. L’obiettivo è quello di amalgamare i contributi di ciascuna forza politica per terminare i lavori entro la fine di giugno. In seguito passeremo alla fase di presentazione alla cittadinanza evidenziando il lavoro fatto in questi cinque anni a dimostrazione della capacità di amministrare di questa coalizione”.
Alla fine l’idea di ritornare a lavorare al programma è l’elemento su cui concordano tutti: qualcuno ha iniziato a lavorare su singoli temi, come Centro Popolare che nell’ultima conferenza stampa – per fare un esempio – ha posto un tema come l’introduzione di una partnership pubblico-privato per 3SG. Ma il punto è che bisogna mettere nero su bianco gli accordi di coalizione, avere il tempo per presentarli, dare un’idea dei prossimi cinque anni e non solo rivendicare quanto fatto.
Difficile se rimane l’impasse sull’assetto politico-elettorale, sul perimetro dell’alleanza di centrodestra che continua a far discutere.
Se tra Lega e Fratelli d’Italia un accordo c’è (benedetto sabato da La Russa), resta il nodo-Forza Italia. Con gli azzurri capitanati da Nicola Mucci che fanno filtrare a mezzo stampa l’irritazione: «Ci stanno perculando». L’ex sindaco Mucci aveva annunciato per questo l’assenza al tavolo di maggioranza, accusando «pasdaran leghisti e meloniani che giocano a prendere tutto».
Risultato: adesso c’è irritazione in Fratelli d’Italia. Che sostanzialmente dice: «Cinque anni fa eravamo noi a essere il partito più debole e non abbiamo preso cariche, qui non si regala niente a nessuno». E quindi: prima si va alle urne, si verifica quanto prende ognuno, poi si mette mano all’organigramma dei posti a Gallarate (vicesindaci, assessori, presidenti del consiglio comunale e così via) e anche nelle altre località.
La Lega pare tenersi un po’ fuori dalla cosa, ma comunque il comunicato è chiaro: serve passare oltre le discussioni sui posti e iniziare a parlare di programma, dopo aver ri-ufficializzato il sostegno a Cassani entro giugno. Poi le vacanze e a settembre già pronti per un mese di campagna elettorale a tutto gas (per usare un brand dell’amministrazione Cassani).
Da vedere se ci sarà anche Forza Italia. Nel mezzo, anche qualche screzio sugli uomini da schierare: dalle parti di Forza Italia paiono irritati dalle mosse di Germano Dall’Igna, che si è avvicinato a Fratelli d’Italia ma ancora non ha chiarito se il suo passaggio nelle file dei meloniani è compiuto.