Il candidato sindaco del Pd Maurizio Maggioni plaude alla decisione annunciata dal presidente della commissione sull’ospedale unico Paolo Genoni di convocare una riunione congiunta con l’organo gemello di Gallarate.
Il candidato dem commenta anche alcune dichiarazioni dello stesso consigliere, rilasciate alla Prealpina: «Finalmente! Nella vicenda dell’Ospedale “unico e nuovo e altrove” , abbiamo buttato il sasso nello stagno che ha visto finora la Regione inerte per anni e la Giunta bustese accondiscendente. Finalmente qualcuno anche nel fronte della maggioranza si aggiunge a noi nel dichiarare che bisogna assegnare una destinazione “sanitaria” agli immobili di via Arnaldo da Brescia. Finalmente si parla di nuovo ma non necessariamente unico. Finalmente si accenna a parlare di diverse strutture sanitarie, integrate in un sistema. Finalmente anche alcuni candidati che si pongono al centro, si apprestano a dire sì al nuovo, ma a condizione che l’area prevista superi le sue problematicità» – ha commentato Maggioni.
L’idea del Pd e dello stesso Maggioni è che il nuovo ospedale non debba essere per forza un copia-incolla di quello di Legnano: «Così è stato pensato fino ad ora dalla maggioranza che governa Busto e dalla Regione, un grande scatolone di cemento che si estende in larghezza più che in altezza e che comprenda tutto – spiega -. Noi pensiamo che prima si debba valutare seriamente l’ipotesi di realizzarlo sfruttando il sedime dell’attuale ospedale che ha una superficie simile a quella di Beata Giuliana o dello stesso ospedale di Legnano. Se poi questa ipotesi si rivelerà impossibile da realizzare allora si può trovare un’area nuova ma prima si deve comunque decidere la destinazione del vecchio ospedale».
Secondo l’esponente democratico «sono gli interrogativi preliminari, chiaramente posti anni fa alla Regione, che non hanno finora avuto risposta ma che devono ottenerla per consentire qualsiasi passo avanti. L’appello però che viene dalla maggioranza è di continuare a procedere senza “dubbi” nè “traccheggiamenti”, quasi dando per scontato che la Giunta regionale non faccia politica sanitaria pianificata sul territorio, non si ponga i nostri stessi interrogativi, ma che abbia, dopo anni di fermo, organizzato una competizione tra i Comuni a chi prima arriva. Dobbiamo seguire la chiamata della maggioranza locale? Penso che la via maestra e produttiva sia quella della concretezza senza reticenze».
Rimane comunque aperto un problema urgente: «Il primo da risolvere subito, posto da tutto il personale medico e sanitario dell’Ospedale di Busto: se si continuasse oggi ad amministrare l’Ospedale attendendo soluzioni che forse si realizzeranno tra 7- 8 anni, riusciremmo a superare il suo progressivo impoverimento? Occorre che per l’Ospedale attuale siano individuati interventi immediatamente determinanti».