«Sono contraria all’attuale progetto, l’unico noto, che risale a due anni fa». Margherita Silvestrini ribadisce il suo no all’ospedale unico e lo fa tornando al progetto che era stato messo nero su bianco. Se infatti sempre più spesso negli ultimi tempi si parla di nuove ipotesi e di prospettiva dell’ “ospedale nuovo”, il quadro di riferimento resta l’ultima proposta valida.
«Devo dire che mi trovo stranamente d’accordo con Salvini» dice con un filo di ironia la candidata del centrosinistra a Gallarate, riferendosi alle frasi con cui il leader della Lega è sembrato frenare sull’ipotesi di accorpamento dei due ospedali attuali.
Tema caldo: solo poche ore prima della visita di Salvini, il sindaco Cassani aveva parlato in diretta Instagram del tema.
«Il dibattito rimanga fuori dall’agenda politica», ha detto il sindaco, che pure aveva fatto riferimento all’ospedale unico come alternativa a «due ospedali malconci». Cassani aveva poi criticato proprio Silvestrini, riferendosi indirettamente a lei dicendo che «ha proposto una mozione, approvata all’unanimità in cui si chiedevano rassicurazioni e adesso fa dietrofront».
La prospettiva emersa nell’autunno scorso invece è coerente, dice Silvestrini: «Quella mozione non consente di portare avanti quel progetto, che è l’unico che conosciamo. Perché la mozione prevede che non si riducano i posti letto, mentre quel progetto prevedeva almeno duecento posti letto. In più la mozione prevedeva una contestuale risposta sanitaria dentro Gallarate, che non c’era. Non c’è contraddizione, quella mozione avvalora la nostra posizione. E anche Cassani e la sua maggioranza dovrebbero essere su quella posizione, anche se non mi è chiara la loro posizione».
https://www.varesenews.it/2020/05/no-allospedale-unico-meno-posti-la-posizione-ufficiale-della-citta-gallarate/932717/
Il no all’ospedale unico è dunque ribadito? «Mi sembra inopportuno e insostenibile non rimettere in discussione quel progetto, ignorando l’emergenza sanitaria e quanto successo. In secondo luogo è inopportuno riaprire il progetto di ospedale unico anche con una riforma sanitaria in Regione Lombardia ancora da definire: è incongruente affrontare le scelte sull’ospedale prima della nuova legge, che dovrebbe arrivare a compimento tra ottobre e novembre».
A queste motivazioni la candidata de centrosinistra aggiunge un altro fattore «di natura politica»: «i due Comuni hanno un consiglio comunale che sarebbe già scaduto, se non fosse per la proroga legata alla pandemia. E in questo contesto mi pare inopportuno che vadano a prendere decisioni così importanti che incideranno per decenni».
https://www.varesenews.it/2021/06/salvini-gallarate-frena-sullospedale-unico-busto-pensiamoci-bene/1355661/
«Non si comprende – e in questo concordo con sindaco Cassani – la fretta: a novembre avremmo la nuova Legge regionale e due consigli comunali pienamente legittimati a prendere decisioni. Oggi si accelera in maniera inspiegabili: il rischio di perdere finanziamenti e fondi, elemento che non ha alcuna base reale. Abbiamo verificato con nostri rappresentanti in consiglio regionale e non si trova riscontro di questo».
Sembra però che ci sia anche un qualche timore a Gallarate, a fronte di più aperture a Busto…
«È comprensibile una certa preoccupazione, perché con l’attuale progetto si concentra tutto su Busto Arsizio. Il vero problema è che non si pensa al futuro delle due strutture che verrebbero dismesse: in Gallarate non rimarrebbe neppure un ambulatorio, dunque il nuovo ospedale diventerebbe ‘unico riferimento anche al di là dell’acuto, per la cronicità. E questo preoccupa di più Gallarate, perché Busto manterrebbe la sede amministrativa, il Prest, il presidio universitario. Mentre a Gallarate tutte le aree verrebbero messe sul mercato, tranne servizi territoriali concentrati all’ex Majno. Si rischierebbe anche di dover affrontare un tema di degrado nel cuore della città, come già al vecchio ospedale di Legnano».
C’è infine un ultimo aspetto che Silvestrini richiama: «La qualità della tutela della salute non domani, ma oggi» sintetizza la candidata del centrosinistra. «Con questa chimera dell’ospedale unico, oggi la qualità dell’offerta non viene garantita, sempre più. Non si può più aspettare: servono risposte già oggi. Anche i reparti d’eccellenza non hanno strumenti efficienti: si può aspettare un ospedale nuovo perché alcuni reparti specialistici abbiano una Tac funzionante a disposizione?».