Riceviamo e pubblichiamo il comunicato sottoscritto dai militanti della lista civica Obiettivo Comune Gallarate, all’indomani della “supercommissione” congiunta Gallarate-Busto sul progetto dell’ospedale unico, che ha mostrato (anche) le divergenze tra i consigli comunali e i sindaci delle due città ma anche uno scenario ancora poco chiaro sugli effettivi tempi del progetto

 

 

Dopo aver ascoltato il dibattito della supercommissione congiunta Busto-Gallarate sul tema dell’Ospedale unico ci pare che una cosa sia emersa molto chiaramente, come peraltro la stampa stessa ha evidenziato. La Regione Lombardia preme per fare in fretta, e lo ha fatto scrivendo ai sindaci per chiedere di derogare dal “dibattito pubblico”, ma nella sostanza “chiede di ripuntualizzare la volontà di procedere senza riserve” come ha asserito Eugenio Vignati che poi altro non è che il capo della segreteria dell’assessore alla Sanità Letizia Moratti. Ciò mentre invece ora, soprattutto dopo l’arrivo di Salvini, il sindaco di Gallarate per ciò che ci interessa frena.

Nel merito è emerso che il progetto sembra sostanzialmente lo stesso del precedente accordo di programma, e che quindi i posti letto di degenza sono ancora 725 ordinari con altri 140 tecnici non meglio precisati. Il tutto senza una spiegazione sul perchè di questi numeri ovvero se sono stati oggetto di una analisi sulle reali esigenze del territorio che è fortemente abitato e con Malpensa vicina, che di suo lascia perplessi. Di cosa ne sarà, nel caso dei due nosocomi attuali, inoltre ben poche parole il che aumenta le perplessità.

Ciò che di positivo va evidenziato è stato che parlare e fare emergere le diverse e palesi contraddizioni tra gli enti pure di stessa guida politica, ha delineato nitidamente un quadro tutt’altro che definito. Che riguardando però la salute e le cure pubbliche da dare ai cittadini di un territorio ampio e complesso, ha aumentato in noi di Obiettivo Comune Gallarate la assoluta convizione che il tema sia talmente delicato da meritare di essere trattato e sviscerato fino in fondo come solo con un referendum cosultivo sul tema, già chiesto nel 2017, si potrebbe fare. Questo e solo questo istituto sarebbe in grado di ricucire la distanza tra la politica che decide ed i cittadini. Cittadini che troppo spesso sono stati e sono considerati solo elettori buoni a scegliere chi votare nelle istituzioni mentre gli stessi sono erroneamente ritenuti inadatti a poter esprimere una opinione su un tema così delicato. Un fatto che si commenta da sè.

Firmato da:
Gianluca Passerini, Alex Asta, Riccardo Crespi, Riccardo Garavaglia, Giovanni Turri, Giorgio Soligo, Gianmarco Morazzoni, Stefano Matta, Montagnoli Fabrizio, Bartoli Cesare, Di Bartolo Cristoforo, Alessio Puricelli, Marcello Stanzione, Giuseppe Carli , Imbellone Luca, Angelo Pozzi, Marinello Assunta, Amina Crosta, Graziana Magnifico, Valentina Coppola, Rita Morlino. Marcella Dal Molin, Pandolfi Alberto, Fabio Tarocco, Luca Agostini, Paola Leonardini, Simona Obinu, Maffiolini Enrico, Celeste Parachini, Mauro Basso , Giorgio Mazzucchelli, Oreste Gnocchi, Marco Cattaneo, Daniele Massimo, Mauro Bossi, Gioachin Corrado, Duilio Dall’Osto, Angela Borri, Giuseppe Scarcella, Marco Brogioli, Francesco Bovo, Manuela Ramerino, Eugenio Turri, Giorgio Borgazzi, Patrizia Crespi, Mirko Colombo, Mario Bettineschi, Beppe Bertinotti, Davide Baratelli, Paola Mazzucchelli, Alessio Puricelli, Massimo Gnocchi