«Borsano è un quartiere emarginato. L’inceneritore va chiuso, perché obsoleto e nei prossimi anni sarà sempre più diseconomico. No però all’equazione “presenza dell’inceneritore = quartiere abbandonato”» – aueste le riflessioni del candidato sindaco del Pd Maurizio Maggioni dopo il tour del quartiere che si è svolto nel weekend.

Il candidato dem elogia l’intervento per la nuova pavimentazione del campo di basket nel parco di Viabilandia, gestito bene dall’Associazione Folklore e Sport, «spicca nei suoi colori sgargianti, ma si tratta pur sempre di piccola manutenzione deliberata dal Comune in piena campagna elettorale» – come a dire che Borsano meriterebbe molto di più.

Per questo ha deciso di organizzare questo incontro con i cittadini e le cittadine borsanesi, anziani, abitanti nel rione degli ex Giuliani e Dalmati e due rappresentati di uno dei Comitati contrari all’inceneritore.

Punti problematici forti e sentiti: «La chiusura dell’unico sportello bancario esistente, l’esclusione di Borsano dalla rete cittadina della fibra, la beffa delle cure dentistiche svolte presso la Casa della Salute (Comune e ASST) da una società privata fallita, con conseguenze finanziarie e penali, un insediamento Aler molto importante, nato negli anni 60, curato grazie alla presenza di inquilini volontari, ma che merita di essere ristrutturato e riqualificato».

E poi la richiesta di una pista ciclabile in viale Toscana che è stata approvata in Giunta nel dicembre del 2020, grazie ai fondi del precedente Governo: «Sarà pronta per le elezioni? – si chiede Maggioni – Mesi prima si era scoperta l’esistenza di una ciclabile fantasma sommersa dalla vegetazione».

Maggioni è preoccupato dal fatto che la vita sociale nel centro di Borsano si sia ridotta, dopo che sono rimasti inattivi il vecchio Circolo di San Pietro, o il Bar Sport che animavano anni fa la Piazza Toselli. «Penso poi ad un insediamento di proprietà privata adiacente allo storica porta Capuana che è un esempio di intollerabile degrado».

Le conclusioni del candidato del Pd: «Sempre più mi convinco che il Comune abbia bisogno di una svolta, che parta da un costruttivo rapporto con chi vive ed anima le realtà dei nostri quartieri e delle nostre associazioni e che sia garantita da chi, come me, come tanti cittadini e consiglieri comunali ha espresso con serietà la volontà di innovare ma si è scontrato con l’indifferenza delle Giunte in carica».