Quella che pubblichiamo di seguito è la prima intervista di Varesenews ai candidati sindaco fino ad ora venuti allo scoperto a Busto Arsizio.
Abbiamo posto al candidato di Busto al Centro Gianluca Castiglioni una serie di domande rivolte al futuro della città e alla visione che il candidato e il suo gruppo hanno della Busto dell’immediato futuro e cioè quella che sta uscendo dalla pandemia e che troverà nel Pnrr la forza economica di ripartire dopo la profonda crisi economica causata dal Covid. L’idea è quella di farci raccontare come vogliono indirizzare questa ripresa i candidati in campo.
Qual è, a suo giudizio, la vera sfida da affrontare per il futuro di Busto Arsizio?
Credo che la prima vera sfida che la nostra città debba affrontare, sia quella di cercare una propria identità che al momento non è stata delineata dalle precedenti amministrazioni. Mi piacerebbe innanzitutto che Busto ritornasse ad essere la città capofila dell’area che ci circonda, in una zona dell’Alto Milanese che ha a sua disposizione risorse paesaggistiche nonché strutture di primissimo livello, sia dal punto di vista culturale che imprenditoriale ( mi riferisco all’ aeroporto della Malpensa per citare un semplice esempio).
Credo che la nostra città potrebbe diventare una città che guarda principalmente a due fasce di età, per le quali sarebbe in grado di ritornare ad essere veramente attrattiva e mi riferisco in primis ai giovani in quanto, sul nostro territorio sono già presenti scuole di altissima qualità che hanno raggiunto negli anni un ruolo di primissimo piano tra le scuole d’Italia e che insistendo sulla nostra zona, potrebbero essere ancor più attrattive per la nostra gioventù.
Inoltre non dovremmo dimenticare l’importanza che potrebbero avere in questo discorso gli ITS, istituti tecnici superiori, recentemente nominati anche dal nostro Presidente del Consiglio, quali centri nevralgici di collegamento fra scuola e lavoro con ovvie ricadute riguardanti queste due ultime realta’.
Se a tutto questo si potesse aggiungere l ‘ Università con alcune facoltà collegate con i vicini atenei di Milano e Varese (senza dimenticare la LIUC già presente a Castellanza ) allora potremmo dire che la vocazione “scolastica” di Busto potrebbe davvero diventare realtà.
Questo comporterebbe la necessità di sviluppare tutta una serie di iniziative interessanti tutto quanto ruota intorno al mondo giovanile e mi riferisco a tutte quelle attività sportive, culturali, ricreative e dei servizi, permettendo di guardare cosi con attenzione, allo sviluppo di settori che coinvolgono tutto il contesto cittadino e sono l’ossatura di una cita’ moderna, conivolgendo quindi sia le infrastrutture che il commercio che le associazioni culturali e sportive cittadine.
La seconda fascia d’età a cui rivolgo il mio pensiero è quella degli anziani che, credo, sia sempre stata penalizzata in questi ultimi tempi ed in particolare lo è stata in questo periodo di pandemia. Proprio per loro Busto dovrebbe ritornare ad essere una città a loro misura . Mi riferisco in primis ai servizi, a partire da quelli offerti dall’Amministrazione Comunale, ripristinando la possibilità di comunicare con l’apparato comunale in modo più semplice, di mettere a disposizione attività culturali e ricreative più facilmente accessibili (Università Cittadina, luoghi di aggregazione).
I giovani sono stati la categoria più penalizzata dalla pandemia. Che ruolo avranno nel vostro programma?
Ribadisco che i giovani debbano essere la categoria di persone a cui va il massimo della attenzione dell’ Amministrazione Comunale, quella su cui investire in termini di risorse e progettualità.
Rappresentano come accennavo poco sopra, il fulcro del nostro programma, per tutto ciò che riguarda le loro aspettative e per permettergli una crescita che tenga conto dei vari aspetti che li riguardano, da quello formativo a quello culturale, dalla crescita sportiva a quella della ricreazione per citarne alcuni.
Sviluppando queste iniziative, le ricadute che la città potrebbe avere potrebbero essere enormi, soprattutto per il problema lavoro che è stato un altro dei grandi temi , che in maniera purtroppo negativa, l’infezione da Covid 19 ha portato con se’ anche nella nostra città. A proposito di politiche giovanili, la creazione di un assessorato specificamente dedicato, potrebbe essere una istanza da portare da parte della nuova Amministrazione.
Si moltiplicano le iniziative per una città più sostenibile. Quali sono le principali problematiche ambientali della città secondo voi?
Per quanto concerne la città sostenibile mi sembra che qualcosa si sia cominciato a fare , ma ritengo si debba essere ancora più incisivi. Sulla mobilità bisogna sicuramente puntare sulle fonti alternative di energia per gli spostamenti, a partire proprio dal trasporto pubblico che oggi vede utilizzare ancora mezzi enormi, obsoleti, fortemente inquinanti, a favore della alternativa elettrica. A questo proposito in previsione di un auspicabile aumento delle automobili private con motori elettrici, incrementare le centraline per la ricarica delle auto dovrebbe rappresentare una priorità.
Pensando poi di privilegiare per gli spostamenti cittadini la bicicletta, ritengo indispensabile oltre ad un potenziamento fatto in maniera sensata delle piste ciclabili, pensare ad avere degli spazi ordinati e sicuri dove lasciare i mezzi una volta utilizzati ( oltre che nelle stazioni ferroviarie come già stato fatto in parte, anche presso edifici pubblici come il municipio, l’ospedale ed al limite delle zone pedonali che dovrebbero essere bandite alle bicilette). Queste ultime dovrebbero essere aumentate , andando a realizzarle in alcuni quartieri come Borsano e Sacconago, che presentano già un loro “cuore antico” che verrebbe valorizzato da queste porzioni, prive di traffico veicolare
Parlando di problemi ambientali, si dovrebbe metter mano anche al problema traffico, intervenendo con ulteriori modifiche al Piano Urbano del Traffico, soprattutto sul flusso dei veicoli cercando di snellirlo, visto che soprattutto in alcuni momenti della giornata, non si può certo direche il traffico sia un modello di una città sostenibile.
Anche il problema rifiuti rientra in questo discorso di sostenibilità. E mi riallaccio al tentativo di differenziare ancora meglio e maggiormente la raccolta degli stessi da parte dei cittadini. E penso al discorso sulla tariffa puntuale, di cui già 5 anni fa in campagna elettorale, si discuteva e nei cui confronti si parla ancora oggi solo di fase di sperimentazione.
Pnrr e sogni nel cassetto. Un’opera che vorreste realizzare per la città con i fondi europei.
Il sogno nel cassetto riguarda naturalmente l’edificio dell’ex Calzaturifico Borri . Troppo tempo è passato dalla acquisizione dell’immobile della giunta del sindaco Tosi ed ancora oggi, poco si intravvede per la realizzazione di una idea che permetta alla cittadinanza di poterne usufruire in modo completo.
Le ultime ipotesi progettuali manifestate, non credo soddisfino a pieno le necessità di una città come Busto, ma potendo chiaramente avere a disposizione fondi (PNRR) tutto potrebbe essere rivalutato e ripensato.
Mi piacerebbe che l ‘ex fabbrica, potesse diventare un polo di aggregazione di giovani ed anziani con un particolare occhio di riguardo per quanto concerne cultura e divertimento, permettendo di sviluppare quella socialità, che mi pare anche per cause indipendenti dalla nostra volontà, sia venuta meno in questi ultimi due anni.