Cominciano ad essere definiti contorni e sfumature di questa strana campagna elettorale per le elezioni del sindaco e del consiglio comunale di Varese, che si svolgeranno in mezzo ad una pandemia ancora non del tutto sconfitta.
Il primo dato significativo è quello del numero dei candidati alla carica di sindaco, che sono arrivati a cinque. Il secondo è quello del numero delle liste (e quindi delle “forze” politiche in campo), che sono già una ventina.
Soprattutto quest’ultimo dato desta impressione: venti liste vogliono dire almeno 500 (cinquecento!) candidati ad entrare nel consiglio comunale della nostra città che, lo ricordiamo, si compone di 32 membri più il sindaco. Un esercito.
Che sia un segnale di grande desiderio partecipazione (come speriamo) o, viceversa, di poca consapevolezza politica, non è ancora molto chiaro. Certamente tutto questo rappresenterà una sorta “variabile impazzita”, in grado potenzialmente di condizionare non solo il risultato elettorale, ma, a mio avviso, anche la governabilità futura della nostra città, indipendentemente da chi ne uscirà vincitore.
L’attuale amministrazione ha potuto contare sino ad oggi di una maggioranza solida, dovuta in gran parte al fatto che il PD, con quasi il 25% ottenuto alle ultime elezioni comunali, aveva conquistato ben 14 seggi. Una maggioranza solida garantisce a sindaco ed amministratori comunali uno spazio di manovra ampio e protetto. Il confronto politico non carica eccessivamente le istituzioni e le lascia libere di dedicare la maggior parte delle energie all’azione amministrativa che, infatti, ne trova giovamento.
Basti pensare a tutto quanto è stato fatto dall’attuale amministrazione per il rilancio della nostra città: mai dal dopoguerra si era visto un dinamismo di questa natura e di questa efficacia.
Venti liste in campo, che potrebbero disperdere eccessivamente il voto con il conseguente rischio di “spezzatino” all’interno dell’organo consiliare, rischiano di non essere utili al positivo proseguimento di un grande progetto di sviluppo come quello attuale. V’è da augurarsi che, al momento del voto, gli elettori (almeno quelli dello schieramento del centrosinistra cui appartengo), possano fare proprio un ragionamento che assicuri non solo la vittoria ma anche la migliore governabilità per Varese.
Luca Paris
Consigliere comunale Varese
Segreteria provinciale PD