Marco dal Fior, noto giornalista varesino, fondatore e presidente de “La casa di Paolo”, associazione che si occupa di servizi educativi per minori e famiglie, da quando ha subito una gravissima tragedia personale, ha scelto di “metterci la faccia” e candidarsi per le prossime elezioni amministrative a fianco del sindaco Galimberti: e per farlo ha scelto la “lista delle assessore”, Praticittà.
«Per me questo è un giorno speciale – ha detto in conferenza stampa con la voce spezzata -. Il 27 luglio di 12 anni fa ho perso mio figlio in un incidente stradale. E questo ha rimesso a posto la mia vita, cambiando le priorità. Una delle prime è vivere anche un po’ per gli altri, per lasciare un segno positivo per le altre persone, specialmente in una società come quella di questi anni, che ha fatto del reclamare i propri diritti un vociare continuo. Per questo ho finito per decidere di spendermi per rendere la mia città un mondo migliore. Questo è il motivo per cui passo dall’altra parte del tavolo, da intervistatore a intervistato».
Dal Fior, “Cairolino” (Cioè ex studente del Liceo Cairoli di Varese), è un giornalista di lungo corso, che ha lavorato con i grandi della professione come Scalfari e Montanelli:ha scritto sulle paginede “Il Giornale”, nella redazione milanese di “Repubblica” nell’89, dove diventa capocronista l’anno successivo. Nel febbraio 1993 viene chiamato da Indro Montanelli a “La Voce” come caporedattore. Nel giugno 1996 a Varese fonda e firma come direttore responsabile ”La Cronaca”, quotidiano di informazione esclusivamente locale, che ebbe grande vivacità anche se una vita breve. Nel luglio 1997 è assunto al “Corriere della Sera” in cronaca, per poi passare come caposervizio alla redazione Interni. Con la nascita dell’inserto quotidiano dedicato a Milano e alla Lombardia ha assunto la responsabilità dell’edizione Lombardia del giornale, con la qualifica di caporedattore. Attualmente è in pensione.
Qual è la scelta di stare dalla parte del centrosinistra?
«Perché nel centro sinistra mi ritrovo – risponde – i miei cardini sono solidarietà, ambiente, giustizia sociale, che mi sembrano i cardini del centro sinistra e soprattutto di questa amministrazione. Per quanto riguarda Praticittà, la scelta mi è piaciuta in particolare perché mi piace che tre ragazze abbiano fatto partire una formazione del genere, anche perchè sono profondamente convinto che le donne possano dare qualcosa in più. Questa è la vera quota rosa: che le donne diventino protagoniste davvero della vita politica. Inoltre, mi piace anche che si parli di concretezza e praticità, due caratteristiche molto varesine. E mi piace il fatto che sia molto composita: mette insieme rettori e studenti, persone di diversa estrazione sociale e interessi e questo è elemento di successo. Varese Praticittà, infine, non ha referenti nazionali a cui rendere conto e questa è una garanzia di libertà».
Evidente la soddisfazione di Davide Galimberti: «Mi capita raramente di non sapere cosa dire, Marco ha fatto un’analisi perfetta della lista – ha detto il sindaco uscente di Varese, ricandidato alla guida dela città -. Marco è stato in questi 5 anni, ma anche prima, una persona che in momenti difficili ho sentito con frequenza. Devo dire che tutto il fermento che c’è in città è frutto del pensiero di tante persone che insieme all’amministraziione portano avanti progetti: avere persone come Marco dal Fior, che hanno sempre raccontato e ora possono disegnare con la loro esperienza un nuovo tipo di città, è un valore aggiunto».