Guido Bonoldi lascia la presidenza del Molina e si candida a sostegno di Davide Galimberti. Una scelta forte quella del medico varesino. Come quella che aveva fatto quando di fronte allo scoppio della pandemia aveva indossato di nuovo il camice tornando nelle corsi dell’ospedale di Circolo. Era in pensione da oltre due anni, ma di fronte al bisogno di sanitari non si era tirato indietro.
«In questi tre anni trascorsi alla presidenza della Fondazione Molina – scrive Guido Bonoldi – ho avuto modo di conoscere da vicino Davide Galimberti, del quale ho potuto apprezzare la dedizione, la competenza e la trasparenza con le quali ha svolto il suo compito di Sindaco. Mi sono così persuaso che la sua rielezione sia di fondamentale importanza per il bene della nostra città. Ho quindi deciso di impegnarmi affinché ciò avvenga e di candidarmi nella lista “Lavoriamo per Varese con Galimberti sindaco”, della quale condivido le posizioni moderate e riformiste che intende rappresentare. Si tratta di una scelta del tutto personale, che non deve perciò coinvolgere la prestigiosa istituzione che in questi tre anni ho avuto l’onore di rappresentare. Ho quindi rassegnato le mie dimissioni da presidente della Fondazione Molina al primo cittadino di Varese, che nominerà un nuovo presidente, così come lo statuto della Fondazione prevede. Sono certo che Davide Galimberti saprà individuare come nuovo presidente una persona altamente qualificata, con le competenze e l’esperienza necessarie per dirigere una realtà così importante per la città e per il territorio, in continuità con il percorso virtuoso che in questi tre anni è stato avviato».
La scelta del centro sinistra da parte di Bonoldi cambia anche alcuni aspetti della politica varesina perché lui fa parte attiva del movimento di Comunione e liberazione che da sempre è una componente del centro destra. Anche in questa tornata elettorale un esponente di spicco di CL come l’assessore Raffaele Cattaneo ha contribuito a formare la lista con Forza Italia e altri a sostegno del candidato leghista Matteo Bianchi.
«In politica bisogna schierarsi – afferma Bonoldi – e la mia scelta ha origine dal mio percorso che guarda al bene comune per la comunità. Condivido le parole di due pontefici: Paolo VI diceva che “la politica è la più alta forma di carità» e Papa Francesco afferma che «l’importante non è occupare spazi, ma avviare processi”. Per questo ho scelto di impegnarmi a fianco di Davide Galimberti».