A un giorno dalla notizia che il fondatore de La Civica, Mauro Gregori, ha abbandonato “in corsa” – mentre già si componeva, anche burocraticamente, la lista con i candidati e le firme – la lista Varese in Azione per Alberto Coletto, che vede nel suo logo anche la presenza del movimento da lui guidato, le reazioni sono già molte: tra loro, anche quella di un altra lista civica di peso, Varese 2.0.
La notizia è arrivata però, molto velocemente, anche fino a Roma: cioè alla sede nazionale di Azione, che si presenta in questa tornata di amministrative in molte città d’Italia, tra cui la capitale.
Per questo abbiamo contattato uno dei due fondatori di Azione, Matteo Richetti: che è più volte venuto nella città giardino, sia in occasione dell’apertura della sede che all’avvio della campagna elettorale, e che conosce molto bene la situazione “su al nord”.
Il cofondatore del partito insieme a Carlo Calenda commenta l’uscita del fondatore di La Civica, premettendo: «Non l’ho sentito direttamente», ma sottolinea un fatto che sembra delinearsi in queste ore «Si tratta, evidentemente, di una scelta personale. Molti rappresentanti civici hanno confermato la loro presenza nella lista. naturalmente, anche se personale, è una scelta assolutamente legittima, anche se non la capisco».
«Per quanto ci riguarda, considerato anche che c’è una raccolta firme in atto e mancano una manciata di giorni alla presentazione della lista e dei candidati, noi semplicemente andiamo avanti spediti – conferma Richetti – Anche perchè non cambia la fisionomia della proposta: e diverse persone che arrivavano dalla Civica continuano a riconoscersi in un progetto civico che non si riconosce nè nella sinistra populista di Galimberti nè nella destra senza carte in regola che sostiene Bianchi. Noi stiamo lavorando da mesi per una alternativa che veda la competenza al primo posto, e io verrò a Settembre a Varese per la campagna elettorale».
Riguardo quella che potrebbe essere una incompatibilità tra il civismo e la politica: «La distinzione spesso è di forma e non di sostanza – risponde Matteo Richetti – Un partito come il nostro vuole portare alla politica chi non si riconosce nei partiti già esistenti, esattamente come fa chi si definisce civico: del resto non nascerebbe un nuovo partito se non riempisse un vuoto. Noi siamo nati 2 anni e mezzo fa e la prossimità al civismo è naturale: basta pensare quello che sta facendo Carlo Calenda a Roma.Siamo contro l’incompetenza e contro le persone che si candidano senza un portato vero».
Per quello che riguarda Varese: «Sono molto deluso dal comportamento di Davide Galimberti: non solo per l’improvvida scelta di allearsi con i 5 stelle, ma anche di più per il fatto, più grave, di essere stato molto attivo in campagna elettorale e poi di essersi assopito per 5 anni, salvo poi ripromettere le stesse cose in questa campagna elettorale. Lo ricordo quando era con Nardella e diceva che Varese sarebbe stata una capitale della cultura, che avrebbe dato filo da torcere agli Uffizi eccetera. Non è successo nulla».
La destra poi: «Non ha le carte in regola per portare la città e il paese in Europa. Francamente in una coalizione che vede Salvini e la Meloni non avrei proprio voglia di stare, Peccato, perchè una città operosa e capace di produrre reddito e innovazione come Varese potrebbe aspirare ad una scena europea e globale, e invece diventa sempre di più una cittadina di provincia».
A VARESE CONFERMANO: “NOI CONTINUIAMO, CON NOI RESTANO ARTURO BORTOLUZZI E RAFFAELLA DEMATTÈ”
«Mi spiace molto, in tutta onestà – Commenta Maurizio Marin – Era nato tutto da una comunione di intenti: ci eravamo trovati su diversi punti, abbiamo costruiti insieme il programma. I modi con cui ha deciso di uscire possono essere discutibili, ma rispetto la decisione: non si può dire nulla sul suo impegno per la città, lo ha sempre fatto, immagino continuerà a farlo, è molto attivo. Noi però andiamo avanti a testa alta: il nostro programma resta quello è e che abbiamo concordato con La Civica perchè ci riconosciamo in esso e continueremo a portarlo avanti. Continueremo a farlo con i candidati di azione ma anche con i Civici che hanno scelto di restare. Noi continuiamo senza problemi: le persone ci sono, lista c’è, subiamo la perdita di Mauro e sicuramente di un altra persona ma altri civici hanno già confermato la loro presenza come Arturo Bortoluzzi e Raffaella Demattè. noi siamo sereni».