Ce la faranno, quelli del Partito Comunista Italiano, a presentare la loro lista e il loro candidato alle elezioni comunali 2021 di Gallarate? La sezione locale del piccolo partito che si richiama alla storia del più grande partito comunista d’Occidente ci sta mettendo il massimo, per poter presentare il suo simbolo agli elettori.
Domenica 29 agosto, dal primo mattino, si sono presentati in piazza Libertà con il loro, banchetto per la raccolta firme, presente il candidato sindaco in pectore, Giuseppe Maffioli. Al banchetto c’erano anche il responsabile Lombardia del dipartimento scuola del PCI prof. Filippo Romanelli e il segretario Regionale del Pci Claudio Molteni che ha consegnato la delega all’uso del simbolo nazionale del PCI direttamente firmata dal segretario nazionale Mauro Alboresi.
Il Pci ha preparato una lista di sedici nomi candidati consiglieri, a fianco del candidato sindaco: è il minimo possibile per presentarsi alle elezioni, ma per il Pci sarebbe comunque un inizio.
L’ultimo appello è per giovedì 2 settembre, alla sera, alla sede alla cooperativa Cuac di via Torino 64: raccoglieranno le ultime firme e verificheranno se hanno la forza per presentarsi.
Dal punto di vista del programma, hanno messo al centro scuola pubblica, attenzione ai quartieri, ma forse soprattutto una mobilitazione, quella contro l’ospedale unico, il progetto su cui peraltro si confrontano anche altri candidati (il Pci si pone in contrapposizione con il centrodestra ma anche con il centrosinistra a trazione Pd).
Il Pci rivendica il «no secco» alla prospettiva dell’ospedale unico e la contestuale «battaglia contro la dismissione dell’ospedale e contro la chiusura di reparti di eccellenza come Oculistica, Otorino, Urologia».
Oltre al tema sanitario c’è poi anche una certa insistenza sulla «rivitalizzazione dei quartieri», per cui si propone tra l’altro una serie di «assemblee popolari permanenti» al posto delle consulte rionali (di fatto oggi espressione dei partiti, in quanto votate dai soli consiglieri comunali). Dai grandi temi al livello di quartiere, poi, i comunisti rivendicano anche la battaglia «per la riapertura dell’ufficio postale e della presenza dell’ufficio comunale nel quartiere di Caiello».