«Nonostante tutto l’impegno, non siamo riusciti a completare la presentazione della lista». I comunisti del rinato PCI non ci saranno alle elezioni di Gallarate: niente simbolo con la falce e martello, niente candidato sindaco, che era stato individuato in Giuseppe Maffioli.
È a Maffioli, che è anche segretario cittadino del partito, che tocca ufficializzare la rinuncia, con un po’ di delusione. «L’ostacolo maggiore è stata la ricerca dei certificati penali, che vanno richiesti al tribunale con delega, da raccogliere una a una: un aggravio non da poco. Il vero problema è stato il mese di agosto, che ha reso difficile incontrarsi fisicamente per tempo».
Il peso della burocrazia pre-elettorale (non solo per il PCI)
Al di là del caso specifico, va detto che il progressivo aumento della burocrazia per le liste è un tema serio, specie se associato appunto con le tempistiche di questa strana campagna d’estate («Ogni elezione ho visto il plico diventare più corposo», sintetizzava il referente di un partito di tutt’altra area). Per le formazioni più piccole e le liste civiche è un ostacolo non da poco e il rischio di un errore è dietro l’angolo. Anche la lista dell’avvocato Pietro Romano si è dovuta arrendere di fronte al complesso iter, prima ancora che all’idea di reggere una campagna elettorale.
Pci Gallarate: “Comunque presenti con le nostre battaglie”
E adesso, cosa faranno i tesserati del Partito Comunista Italiano, nato nel 2016 ereditando il nome dello storico gran partito?
«Noi non ci riconosciamo assolutamente in nessun altra candidatura», premette Maffioli (il PCI si è sempre mosso in opposizione con il centrodestra ma anche in polemica con il centrosinistra). «Non daremo alcuna indicazione di voto o, nel caso, daremo indicazione di annullare la scheda».
Poi ci sono le battaglie che il PCI ha rivendicato in questi anni, prima tra tutte quella sul lavoro e quella (più locale) contro l’ospedale unico. «La nostra campagna elettorale la faremo lo stesso, spiegando quali sono i nostri obiettivi e anche ascoltando i cittadini. Per noi resta questo è un punto di partenza, non di arrivo».