Per Massimo Gnocchi, candidato sindaco con la civica “Obiettivo Comune Gallarate”, l’ospedale unico dovrebbe essere uno dei temi principali della campagna elettorale ma, data la sua delicatezza, viene ben poco dibattuto. «Ed una prova ulteriore l’ha data l‘assessore alla Sanità della Regione Lombardia quando ha detto he stanno aspettando la decisione dei sindaci».
«Il sindaco che ci interessa, nel caso, è Andrea Cassani di Gallarate che però, in questo caso diremmo saggiamente, pur scrivendo a chiare lettere nel programma – condiviso da tutte le liste di supporto – di volerlo, non decide e rinvia al dopo elezioni amministrative. Il punto è che molti gallaratesi elettori ignorano che nella contesa amministrativa risulta inclusa anche questa valutazione strategica e vitale per la città», continua Gnocchi.
Il confronto “mancato” in campagna elettorale
Pur essendo un tema pregnante e presente in tutti i programmi elettorali, non tutte le liste e le coalizioni si sono fatte avanti. Silvestrini e tutto il centrosinistra hanno più volte ribadito la contrarietà all’ospedale unico, tanto che nel programma parlano di sostegno alla medicina territoriale e alla casa della salute: una posizione opposta al centrodestra di Cassani, senza che però ci sia stato un effettivo confronto tra i due.
https://www.varesenews.it/2021/08/lospedale-unico-busto-arsizio-gallarate-divide-silvestrini-cassani/1372886/
Gnocchi dal canto suo, fin dalla presentazione della sua candidatura, parla di ospedale unico rilanciando l’ipotesi del referendum consultivo, per dare la voce a tutti i gallaratesi (una proposta già avanzata nel 2017).
Da qui la proposta avazanta di un confronto tra candidati in piazza Libertà, moderato dai giornalisti delle testate locali: «Perché l’ospedale non è tema di tutti i giorni e non bisogna avere paura di parlarne. Obiettivo Comune Gallarate a tale titolo chiede a tutti i candidati un impegno al confronto e rilancia fortemente l’opportunità, che secondo noi sarebbe segno di grande maturità democratica, di indire un referendum sull’ospedale unico».
Gnocchi ribadisce la posizione da civico che lo contraddistinguerebbe dagli altri candidati supportati dai partiti:«A chiederlo siamo noi, unici civici che candidano un civico. Ed anche questo è un dato di fatto che segna in modo deciso la nostra unicità al servizio della città a differenza di tutti gli altri, in particolare quelli che ricevono input dall’alto. Tutti gli altri candidati sindaco infatti civici non sono così, come non lo sono di fatto le liste: anche quelle non espressamente politiche che richiamano i loro nomi, dato che sono liste del candidato politico e non civiche come si vorrebbe far credere. Ed per questo che il tema ospedale unico, dal quale la politica dovrebbe fare un passo indietro, diventa il tema della città».
«Chiarito questo noi, aldilà del referendum che chiarisca il volere dei gallaratesi sul punto, siamo peraltro da sempre apertamente favorevoli al mantenimento dei due ospedali esistenti di Busto e Gallarate e sosteniamo l’ipotesi di realizzare un ospedale nuovo, magari una clinica universitaria della facoltà di medicina dell’Insubria, che aggiunga e non tolga alla sanità pubblica. Del resto coi 500 milioni di euro di cui si sente parlare si potrebbero benissimo sistemare gli esistenti e dare vita, appunto, ad un piccole nuovo ospedale di eccellenza».