Varese ha accolto calorosamente Alessandro Zan, il deputato che ha presentato nella serata del 15 settembre il suo libro autobiografico “Senza Paura” da ieri edito da Piemme: «Malgrado la pioggia e la prima di champions con Milan ed Inter, vedere cosi tante persone qui per ascoltarti è un segno che fa ben sperare» ha sottolineato Alessandro Alfieri nel presentarlo. La zona balera dell’area feste della Schiranna era infatti completamente piena: il che significa, anche con sedie distanziate per il Covid, circa 120 persone.
Zan era alla sua seconda presentazione assoluta: dopo quella di ieri a Padova, la sua città, e prima di quella che terrà domani a Milano, ha scelto di essere a Varese, ospite del PD cittadino, a raccontare dal vivo quella che è la sua storia, raccontata nel suo primo libro.
«Dichiararsi è l’unico modo per poter arrivare ad essere felici» è una delle frasi più significative della biografia, che prende l’avvio del suo paese di nascita nel padovano, Mestrino, e tra storie personali e di una comunità arriva fino al tormentato iter della legge di cui lui è relatore: «La verità è che la politica è molto più arretrata rispetto al mondo reale, che è già molto più pronto per questa legge».
Tra i più accaniti e motivati sostenitori del DDL Zan si sono rivelati i giovanissimi, che hanno messo in atto diversi modi di manifestare il sostegno alla legge, sui social e nella realtà: «Le manifestazioni dei ragazzi hanno avuto uno effetto moltiplicatore e motivante – ha spiegato Zan – Come per esempio nel caso di un mail bombing che i giovanissimi hanno diretto ai senatori del loro collegio. Quindi non un mail bombing a casaccio: e questo è praticare per davvero la democrazia rappresentativa, chiedendo conto direttamente a chi è stato portato in parlamento da chi l’ha votato. A fare campagna sui senatori poi sono stati soprattutto i loro figli, che li hanno letteralmente “istruiti” e convinti su cosa dovevano fare in aula. E’ l’esperienza in particolare di una collega senatrice, che era inizialmente poco convinta ma che è diventata convinta sostenitrice davanti all’entusiasmo e alla motivazione della figlia»
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Così, alla domanda: «Cosa significa vedere mobilitati cosi tanti giovanissimi nelle manifestazioni?» posta dal moderatore -intervistatore Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, la risposta di Zan è stata: «Ti da speranza. Ti fa pensare che sei dalla parte giusta, sei dalla parte del futuro».
DALLA NAZIONE A VARESE
Sul Palco, insieme ad Alessandro Zan, c’erano Andrea Civati e Valentina Cusano: il primo capolista la seconda candidata LGBT+ del Partito Democratico alle prossime amministrative.
Valentina Cusano ha condiviso con Zan le esperienze di essere LGBT in provincia, quel dover scappare per poter essere se stessi, mentre Andrea Civati, che è assessore all’urbanistica, ha raccontato: «Quando noi ci siamo insediati il Pride già c’era, l’avevano già organizzato: ma l’amministrazione Fontana aveva negato all’Unanimità, e i giornali lo dissero con orgoglio, il patrocinio alla manifestazione. Noi per risposta, come prima cosa qquando ci insediammo, decidemmo di concederlo all’unanimità. In fondo Varese, come tanti posti d’Italia, è divisa tra conservatorismo e progressismo: e tra due settimane Varese è chiamata a scegliere quale approccio culturale avere ala propria vita quotidiana».