Un coro sessista è una molestia.
Una ragazza impegnata a tagliare l’erba allo stadio prima di una partita ha dovuto subire un coro sessista e ovviamente qualcuno ha filmato, il video è stato inoltrato molte volte ed è diventato virale. Quel coro è una molestia senza se e senza ma. Non è goliardia, non è una bravata, non è divertente. E’ una molestia anche se la ragazza stessa ha sorriso e salutato la curva.
E’ una molestia a una persona che sta facendo il suo lavoro, inferta da un branco a un individuo non per quello che stava FACENDO, ma per quello che ERA – una donna, una femmina, su un campo da calcio, terreno da maschi. Attenzione donne, se entrate nel nostro territorio lo fate a vostro rischio e pericolo. Doversi costantemente chiedere cosa sia sicuro, cosa sia adatto, cosa sia non criticabile è una ingiustizia subita quotidianamente dalle donne.
Io sono maschio, bianco, eterosessuale, cisgender, di mezza età, sposato con figli. “Normale” direbbe qualcuno.
No, ho un privilegio enorme invece: sono nella situazione di poter fare quello che desidero senza dover pensare a come reagiranno gli altri, di potermi vestire senza pensare di essere giudicato, di poter scegliere un lavoro senza la preoccupazione di essere umiliato. E’ proprio da questa situazione di privilegio che è importante riflettere e sensibilizzare su comportamenti inaccettabili.
La nostra lista ha tra i punti del suo programma la parità di genere come opportunità. E’ un punto in cui crediamo fortemente e sono orgoglioso di aver contribuito in questi mesi a farla crescere con questo ideale. La diversità, non solo quella di genere, è una grandissima opportunità. Avere più punti di vista stimola la generazione di idee e aiuta a superare preconcetti. Non sopportavo le quote rosa, le ho sempre ritenute ingiuste: una donna, nel mio pensiero, deve essere giudicata per le sue competenze esattamente come un uomo.
Allo stesso modo non sopportavo l’inserimento forzato di persone omosessuali nelle serie tv, poi, dalla mia posizione di privilegio, ho riflettuto e concluso che ci sarà sì un futuro in cui sarà normale avere lo stesso numero di dirigenti donna e uomo in un’azienda, in cui sarà normale avere un attore di genere non binario che impersona un personaggio di genere non binario, ma questo futuro è molto lontano e per questo le forzature servono: servono ad accelerare il processo, servono a farci capire che non è “normale” essere privilegiati.
Se continuiamo a pensare che questi cori allo stadio siano delle goliardate e se continuiamo ad accettare che ci siano persone che incitano all’odio, ci ritroviamo con un commento sessualmente esplicito alla foto di una donna che mangia una brioche e pensiamo che se la sia cercata a farsi fotografare così.
E’ successo pochi giorni fa all’amica Raffaella Demattè, che appartiene ad un’altra lista elettorale ma con cui certamente condivido lo sdegno verso questi comportamenti e stringo in un abbraccio di solidarietà.
Vera Gheno, nota sociolinguista, in una bella serata di riflessione che ha condiviso con Praticittà e i cittadini, ci ha ricordato quanto le parole strutturino la nostra percezione del mondo e, così, abbiano un forte impatto sulla vita delle persone. Perciò vi invito a scegliere con grande cura e responsabilità le parole che usate, ma anche quelle che contribuite a mettere in circolo inoltrando ad amici, e non solo, un video così.
Davide Carlo Cazzaniga, candidato Lista Davide Galimberti Sindaco – Varese Praticittà