«Non pensavo, ma alla fine devo ammeterlo che un po’ mi sono emozionato».

È alla fine di un video a sorpresa che Andrea Andreoli, 35 anni, laurea al Politecnico di Milano in ingegneria, fervente sportivo e motivatore della squadra “Primavera Cocquio”, si asciuga gli occhi, visibilmente commosso: un collage fatto di interventi dei candidati della sua lista ha contraddistinto la parte finale del video mandato in onda nella presentazione della lista durante serata di sabato a Villa Ida.

È stato, il video, un elogio delle qualità del candidato sindaco che si presenta per la guida della cittadina per i prossimi cinque anni.

Ma Andreoli rifugge dai personalismi: «Siamo, saremo, una tavola rotonda, un’orchestra dove ciascuno di noi suonerà al meglio la propria musica. Un cammino che vogliamo percorrere insieme ai cittadini di Cocquio Trevisago». Applausi.

Erano oltre cento le persone che attorno alle 21 di sabato hanno sfidato le nuvole e sono entrate nella corte della villa d’epoca alle porte del paese, molti incuriositi per questa formazione di stampo civico che si è presentata al paese prima con manifesti che nulla avevano di elettorale, poi con una serie di video caricati e messi in rete dove parlava ciascuno dei candidati.

Diversi i volti nuovi, alcuni giovanissimi. Altri, fra i componenti della lista, siedono ora in consiglio comunale fra i banchi della minoranza, alcuni come fuoriusciti dalla lista di Danilo Centrella, attuale sindaco, antagonista di Andrea Andreoli.

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Prima delle singole presentazioni lasciate alla voce di cascun candidato, Andreoli ha specificato la natura del gruppo: «Primavera non è solo una stagione, né un’età anagrafica: in una parola è comunità. Voglia di darsi e di confrontarsi». 

«Alla base di questo gruppo», ha spiegato il candidato sindaco, «c’è un lavoro durato mesi, anni. Ci siamo incontrati e confrontati. E il furutto di questo incontro non è rimasto solo esercizio teorico, ma prodotto concreto, progetto che mira al lungo periodo. Vogliamo una Cocquio diversa, sociale, sostenibile e aperta a tutti, un paese più gradevole e accogliente: non che ora non lo sia, ma si può fare di più».

Le presentazioni hanno avuto un denominatore comune improntato sul concetto della condivisione delle scelte, elemento poi ripreso nelle parole finali dallo stesso candidato sindaco: «Siamo un’alchimia di storie, passioni e competenze. Ci dicono che siamo un libro dei sogni, ma senza sogni non c’e un domani».

Fra i propositi usciti dalla serata emerge la volontà di puntare sul policentrismo di Cocquio Trevisago, con le sue diverse frazioni per farle vivere puntando sul miglioramento dell’arredo urbano ma anche attraverso l’ivestimento su cultura, sport e associazionismo e sulla accurata progettazione attraverso un contenitore di idee che si chiama “Cocquio Lab”.

Un laboratorio, proprio come la natura della lista.