«Cassani ha provato a farsi campagna personale a spese dei gallaratesi: non è la mia opinione ma quella del comitato regionale per la comunicazione».
Il capogruppo Pd Giovanni Pignataro non nasconde la soddisfazione dopo il pronunciamento dell’AgCom – l’autorità indipendente di garanzia sulla comunicazione – che ha richiamato il Comune di Gallarate, dopo la pubblicazione di un evento istituzionale che – nel mese di campagna elettorale – avrebbe visto l’intervento del sindaco Cassani accompagnato dall’assessore Claudia Mazzetti.
La riunione “incriminata” è quella prevista per il 22 settembre, per la “presentazione della proposta di nuovo regolamento per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani”. Nella comunicazione inviata (alle forze politiche, ma anche alle associazioni cittadine) compariva anche la presenza del sindaco Andrea Cassani e dell’assessore Claudia Mazzetti, che avrebbero portato un “saluto”.
Lo stesso evento era riportato anche sulla homepage del sito istituzionale del Comune. Secondo Pignataro si trattava appunto di un uso scorretto della comunicazione istituzionale, per dare spazio a due candidati alle prossime elezioni, vale a dire appunto Cassani e Mazzetti: per questo il capogruppo Pd – che è anche avvocato – ha presentato il 16 settembre un esposto all’AgCom, inviato anche a Prefettura e Guardia di Finanza.
L’autorità di vigilanza AgCom ha in effetti rilevato che “la comunicazione, attualmente pubblicata come prima notizia sul sito istituzionale del Comune, non è conforme all’applicazione del divieto di comunicazione istituzionale durante la campagna elettorale”.
Per questo il Comitato Regionale per le garanzie nella comunicazione (che attua i provvedimenti dell’AgCom) ha invitato oggi – 20 settembre – l’amministrazione a un “adeguamento spontaneo” agli obblighi di legge, con la richiesta di “rimuovere la comunicazione dell’evento pubblicata come prima notizia” sul sito. Non si parla solo di comunicazione sul sito: il Corecom ricorda anche che “la partecipazione del Sindaco e/o di altri Assessori all’incontro organizzato […] costituirebbe una iniziativa istituzionale” che rientra nei divieti previsti in campagna elettorale.
Come detto, la richiesta è di “adeguamento spontaneo”, per evitare multe al Comune stesso.
«Cassani ha cercato di fare il furbo ma è stato beccato. Ulteriore brutta figura di un sindaco sulla via del tramonto» dice Pignataro.
Nel frattempo qualcosa è già successo: già oggi la notizia sul sito del Comune rimanda a una locandina dove non compaiono più il nome del sindaco e dell’assessore Mazzetti, mentre rimangono i nomi dei funzionari del Comune (quindi non politici) che si occupano della proposta di regolamento.
«L’evento però è rimasto online, anche senza nome di Cassani e Mazzetti: ma questo non adempie alle indicazioni dell’Agcom, che chiede la rimozione dell’evento dal sito».
Verificando sulla homepage poi si scopre poi anche un secondo evento, fissato al 27 settembre. Pignataro non nasconde a questo punto lo stupore: «Trovo il fatto molto grave: abbiamo una struttura comunale che fissa presentazioni pubbliche di documenti non solo non approvati ma neppure esaminati dagli organi politici». Va infatti precisato che i regolamenti in questione non sono già effettivi, ma proposte (come indicato già dalla homepage) che devono ancora passare dal consiglio comunale, che ha la competenza sui regolamenti.
Pignataro è pronto ad andare fino in fondo anche su questo nuovo passaggio: «A questo punto mi pare campagna elettorale fatta con i soldi di tutti i gallaratesi. Siamo pronti a interessare anche il Prefetto e il Ministero dell’Interno». Nel frattempo il capogruppo Pd sta cercando un confronto anche a livello istituzionale, presso la presidenza del consiglio comunale, retta da Donato Lozito.