Gigi Farioli ha deciso di chiarire il suo rapporto con il partito che l’ha visto dominare la scena politica bustocca per un decennio, ovvero Forza Italia. Dopo la querelle estiva, conclusa la quale Farioli si è definitivamente staccato dalle forze di maggioranza, FI era rientrata all’ovile del centrodestra imponendo un nuovo commissario cittadino, Piero Galparoli, lasciando all’ex sindaco solo la tessera di partito.
Però, formalmente, non l’aveva mai espulso. Pochi giorni fa i vertici provinciali azzurri hanno ribadito che «non è necessario un atto di espulsione quando ci si comporta in contrasto con gli organi del partito». Farioli ha quindi voluto rispondere, invitando a non «non dire che io sia passato a sinistra; chi lo fa mente sapendo di mentire. Inoltre vorrei che si smettesse di parlare di me e di Forza Italia. Il quesito non è se siamo o no dentro il partito, ma se ci riconosciamo nei suoi valori. La risposta è si: ci riconosciamo in posizioni liberali, popolari, garantiste, cristiane e convintamente europeiste, che si ritrovano nel Partito Popolare Europeo e nella lettera di alcuni giorni fa di Silvio Berlusconi uscita sulla stampa».
Farioli, alfiere per quasi 30 anni del partito a Busto e non solo, non nasconde di vivere «il distacco da FI con profonda amarezza, conscio però di non aver attuato una transumanza in altre forze politiche, come molti di Fi hanno fatto entrando in Fratelli d’Italia. Riconosco che sarebbe giusto espellermi dal partito, ma evidentemente non lo si fa per coerenza, dignità e un percorso congiunto di trent’anni. Intanto con le stesse idee abbiamo formato una forza di centrodestra alternativa, con forze civiche e non, tutte unite dalla voglia di mettere in campo un progetto ambizioso».
Oltre a questo punto, Farioli “in caso di miracolo” (intendendo un possibile approdo al ballottaggio) si dice aperto al dialogo con la componente giorgettiana e governista della Lega, che in questi giorni a livello nazionale sta facendo sentire la sua voce di dissenso contro la linea di Matteo Salvini: «Forza Italia e la Lega sono assi portanti del governo Draghi. Io quindi credo che potremmo creare anche a Busto un governo dei migliori, con un sindaco che sia garante dell’unità d’intenti della maggioranza. Se dovessero servire le forze dei migliori, perché privarcene?».