Riceviamo e pubblichiamo l’appello al voto delle Acli di Gallarate, in vista delle elezioni di domenica 3 e lunedì 4 ottobre
Le Acli Gallaratesi sono consapevoli che l’appuntamento elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione del sindaco cade in un momento molto particolare.
Da quasi due anni siamo segnati dalla pandemia, dai suoi condizionamenti, da situazioni spesso dolorose che ci hanno obbligato a confrontarci con nuovi problemi non solo livello personale, ma anche a livello sociale e politico.
Negli ultimi tempi si respira un’aria nuova, si vedono segnali di ripresa, c’è un grande desiderio si voltar pagina. Questo clima rappresenta per le Acli un motivo in più per sentirsi coinvolte ed impegnate a partecipare al rinnovamento della vita della città, portando il loro contributo.
Il primo impegno che ritengono di dover esercitare e sul quale invitare tutti i cittadini, è quello di andare a votare. ‘Andare a votare’ non solo è un dovere democratico, ma e anche un gesto d’amore per la città, per il bene comune della nostra società.
Negli ultimi decenni è aumentata la tendenza al non voto.
È un disimpegno che spesso viene motivato facendo ricorso a luoghi comuni come: “tanto non serve a niente, ” fanno poi quello che vogliono “, “sono tutti uguali “, ….
Non è vero che i candidati e i politici sono tutti uguali.
Non lo sono nelle indicazioni programmatiche, nelle priorità indicate, nei linguaggi usati, nella visione di città che propongono.
Non lo sono neppure all’interno delle liste dei nomi che candidano per far parte del futuro Consiglio comunale. Scorrendo i tanti nomi, che sono comunque un’espressione di disponibilità a partecipare e che permettono l’esercizio della democrazia, si possono individuare diverse persone che sono portatrici anche di esperienze di dedizione agli altri, di impegno sociale, di impegno nella cura dell’ambiente, come pure si possono individuare persone con profili professionali qualificati, che intendono mettersi a disposizione della comunità con le proprie competenze.
Non sono tutti uguali, pertanto ci viene richiesto lo sforzo minimo di esaminare le liste, e di leggere i programmi..
Oltre al non voto, un altro fenomeno preoccupante, a livello nazionale ma sempre più diffuso anche in quelli territoriali, è la pratica del voto come strumento di scambio, con l’intento di ottenere o ricambiare benefici, che nulla ha a che fare con il bene comune. Sono pratiche che ‘silenziano’ le coscienze non solo di coloro che le propongono, ma anche di coloro che le accettano.
Entrando nello specifico di alcuni temi che le Acli ritengono rilevanti per la nostra città e sui quali possono portare la riflessione maturata anche all’interno della loro esperienza associativa, emerge innanzitutto quello della salute da garantire a tutti cittadini.
La pandemia ha messo a dura prova il tema della salute, ha evidenziato limiti e lacune del nostro sistema sanitario.
Il dibattito in corso a livello regionale sulla ridefinizione della sanità lombarda, coinvolge anche le amministrazioni territoriali, quindi anche il nostro Comune.
Occorre riequilibrare il rapporto tra la prevenzione e la cura e, nell’ambito della cura, ridare la giusta importanza a quella sul territorio, a domicilio, rispetto a quella ospedaliera.
Nel nostro Comune inoltre si aggiunge anche il dibattito, tuttora aperto, della costruzione del nuovo ospedale, in sostituzione delle due strutture ospedaliere di Busto Arsizio e di Gallarate.
Accanto al problema dell’esistenza sanitaria, la crisi generata dalla pandemia ha non solo ampliato le diseguaglianze a livello sociale ed economico ma ha moltiplicato le situazioni di povertà e di fragilità anche in una città ricca come Gallarate.
Nei contatti quotidiani e nell’esercizio dei suoi servizi, le Acli gallaratesi constatano ogni giorno, come molte famiglie stiano cadendo nella povertà per la mancanza del lavoro, o per lo slittamento in occupazioni con contratti di lavoro precari e con retribuzioni minime.
Inoltre la ricerca del bene comune, richiama sempre più l’attenzione sul ‘primo’ bene che abbiamo in comune e che dobbiamo recuperare e salvaguardare: l’ambiente, ossia la vivibilità della città, a partire dalla qualità dell’aria, dell’acqua, del verde, delle abitazioni, degli spazi comuni, delle scuole…
Le risorse eccezionali del Pnrr, alle quali potranno accedere anche gli enti locali, dovranno costituire l’opportunità per dare una svolta significativa e strutturale alla vita della nostra città. Sono risorse che la politica deve avere il coraggio di recuperare e destinare partendo dagli ultimi, altrimenti non riusciremo mai ad offrire una vita dignitosa a tutti.
Le Acli gallaratesi, come soggetto del Terzo Settore, sono pronte a collaborare in modo costruttivo, con le istituzioni e le associazioni del territorio, offrendo anche la disponibilità per rilanciare la riattivazione di reti associative, finalizzate ad un agire condiviso e più efficace, un agire che non si traduca nella pratica di una supplenza dei compiti dell’ente pubblico, anche se accompagnata da eventuali contributi.
A tale riguardo le Acli ritengono estremamente attuali le parole di Papa Francesco in merito all’esercizio della carità e ai compiti della politica.
“Se qualcuno aiuta un anziano ad attraversare un fiume – e questo è squisita carità -, il politico gli costruisce un ponte, e anche questo è carità. Se qualcuno aiuta un altro dandogli da mangiare, il politico crea per lui un posto di lavoro, ed esercita una forma altissima di carità che nobilita la sua azione politica.” ( Fratelli tutti, nr 186)
Le Acli gallaratesi invitano gli iscritti, i simpatizzanti, i cittadini e le cittadine, a dedicare una parte, anche se piccola, del proprio tempo per riflettere sull’importanza della democrazia, del diritto-dovere di esprimere un voto responsabile e, se lo lo ritengono opportuno, di esaminare il proprio orientamento anche alla luce delle priorità e dei principi sopra proposti.
Rosalba Biagiotti Circolo Acli Achille Grandi – Gallarate
Enrica Bassani Circolo Acli Crenna