Giuseppe Galliani si ricandida per Cittiglio. Vicensindaco nella giunta guidata da Fabrizio Anzani, ha alle spalle una lunga carriera politica iniziata nel 1978. È già stato sindaco per tre mandati: «Due e mezzo per la precisione. Nel 1984 era decaduto il sindaco De Peri e lo sostituii. Sono stato eletto sindaco dal 2001 al 2006 e dal 2006 al 2011, poi per altri due mandati come vicesindaco, assessore fino ad arrivare ad oggi». Da sottolineare anche il suo impegno in Comunità Montana Valli del Verbano. «In tutti questi anni ci ho messo sempre passione, è bello veder migliorare e crescere il paese», commenta prima di aggiungere: «Questa è la mia ultima candidatura politica». A sostenerlo la lista “Galliani Sindaco – Esperienza e continuità”.
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Quali sono i motivi della candidatura e quando è maturata l’idea di proporsi?
«Sono stato sollecitato e spinto dai cittadine, ma più che altro c’è la volontà di dare continuità al lavoro svolto fino ad ora. L’esperienza e la capacità che potevo mettere sul tavolo è importante, soprattutto da parte dei candidati che fanno parte della lista. All’interno ci sono persone che hanno le potenzialità e la personalità per diventare il nuovo futuro sindaco».
In che modo ha costruito la sua lista?
«La lista vede molti consiglieri uscenti e l’ingresso di nuovi candidati, una ventata di novità e passione per il bene del paese».
Quali sono le priorità per il paese?
«In questi anni abbiamo fatto tanto e vorremmo continuare i progetti iniziati. Abbiamo investito molto sul sociale, soprattutto durante il periodo di pandemia dovuto al Covid. Inoltre, siamo un paese circondato dalle montagne e questo ci mette nelle condizioni di dover intervenire prontamente in situazioni di emergenza e mitigare e risolvere questi eventi atmosferici. Al momento non c’è nulla di sospeso e tutto è sotto controllo, abbiamo lavorato per un progetto di riqualificazione della montagna, abbiamo già affrontato alcuni lotti e altri sono in previsione. Abbiamo in programma di continuare i lavori nel piazzale della stazione, in parte già iniziati con l’installazione del monumento dedicato a Binda e altri lavori. Cittiglio è il paese più importante della Valcuvia, si trova tra Laveno Mombello e Luino ed è il punto di arrivo della viabilità della Valcuvia. Questo è da tenere ben presente, anche a livello di sicurezza e controllo del territorio».
Come immagina il paese fra cinque anni?
«Lo immagino migliore in termini di vivibilità e con maggiori opere che consolidino la qualità della vita, anche per lo sviluppo anche delle generazioni future e maggiori servizi. La sicurezza della montagna è una priorità, stiamo lavorando anche alle Cascate di Cittiglio per cercare di riaprire il parco il prima possibile».
La pandemia ha messo a dura prova il tessuto sociale del territorio anche nei piccoli comuni: qual è la sua ricetta intervenire?
«È importante ricordare il rispetto delle regole. Il comune poi deve garantire un sostegno alle famiglie, sia economico che nella fornitura di servizi. In questi mesi di pandemia è stato fondamentale l’aiuto degli Alpini e della Protezione Civile».
Quale caratteristiche deve avere un sindaco?
«Deve essere disponibile, parlare poco e ascoltare molto, parlare con ragione di causa e quando occorre. Bisogna essere aperti a recepire quelle che sono le lamentele, le proposte o le idee che possono arrivare da altre persone ed essere capaci di coordinare una squadra, senza prevaricare le deleghe d’altri. Inoltre un buon sindaco deve avere una capacità manageriale per affrontare i problemi e per indirizzare nel modo migliore i suoi collaboratori».