Tra i manifesti con i volti dei candidati sindaci a Gallarate ne compare uno che cita un tema in particolare: è quello della lista Obiettivo Comune Gallarate (con Massimo Gnocchi candidato sindaco) dedicato a Palazzo Minoletti come “Casa dei Giovani”, nel pieno centro della città
«Trasformare Palazzo Minoletti nel palazzo dei giovani e delle associazioni sarebbe un segnale che questa città pensa ai giovani» spiega Massimo Gnocchi. «Anche nel nostro programma, come anche in altri, c’è la consulta dei giovani: per noi deve insediarsi proprio a Palazzo Minoletti, avere un suo spazio, divenire luogo di incontro. Se i giovani si responsabilizzano possono partecipare attivamente, essere protagonisti del futuro. Naturalmente per noi la Consulta giovani non dovrebbe essere nominata dalla politica, come accade oggi per le consulte rionali, ma dovrebbe essere eletta, con una vera consultazione aperta ai giovani, individuando una fascia di età di riferimento».
Il tema di Palazzo Minoletti è aperto da tempo, con l’amministrazione Guenzani c’era stato un tentativo – con il recupero del piano terra e dei servizi – ma negli ultimi anni non c’è stato alcuno scossone, essendo falliti i tentativi di favorire l’insediamento di privati, pur con qualche iniziale timido interessamento.
Come procedere, allora? «Metteremo un capitolo di spesa vero, nel programma citiamo una cifra di 80-100mila euro per partire». [lefoto id=477225] Palazzo Minoletti ai tempi in cui ospitava l’emeroteca, con la possibilità di leggere i giornali
Al di là della consulta, cosa significherebbe investire sul Palazzo? «Le stanze sotterranee per esempio sarebbero delle perfette sale di registrazione e per prove musicali. Anche a Gallarate ci sono decine di band che devono ricavarsi spazi per suonare. E uno spazio per la musica potrebbe diventare un elemento di richiamo anche sovracomunale». [lefoto id=1234737]
«La nostra idea è di prevedere anche una partecipazione aperta alla città, ai cittadini gallaratesi, con una possibilità di sottoscrizione di prestiti. Una sorta di fundraising che potrebbe andare anche oltre i confini della città. In ogni caso va dato un indirizzo a questo palazzo: va recuperato, perché comunque è nel patrimonio del Comune (per una scelta a mio parere improvvida), non si può abbattere e comunque va degradandosi, senza un uso. La nostra proposta ha innescato un dibattito, ci hanno scritto anche architetti interessati, da fuori Gallarate».
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Al di là di Palazzo Minoletti, che altre idee avete per la partecipazione dei giovani?
«Bisogna mappare tutte le aree standard comunali, ad esempio in via Danimarca: oggi ce ne sono diverse, più o meno abbandonate, che si potrebbero usare per realizzarci lo skate park, altri playground da basket. Gli stessi parchi, che sono vissuti da tanti ragazzi, dovrebbero essere pensati anche per le loro esigenze. Ma anche nel centro storico si potrebbero creare aree per favorire un uso libero per i giovani, che diventino luoghi di una aggregazione che possa essere anche propositiva».