Rossella Magnani è la candidata sindaco per Cittiglio. Dopo oltre trent’anni una donna torna a concorrere come primo cittadino nel paese alle porte della Valcuvia, sostenuta dalla lista civica “Polis – Tradizione, Territorio, Innovazione”. Nata e cresciuta a Cittiglio, 37 anni, Magnani è una consulente di marketing e comunicazione e giornalista pubblicista. Alle prossime amministrative si presenta con una lista coesa, slegata da simboli di partito e formata da «persone che hanno voglia di impegnarsi e mettere a disposizione le loro competenze per il paese».
Quali sono i motivi della sua candidatura e quando è maturata l’idea di proporsi?
«Mi è capitato che qualcuno in paese mi chiedesse di farlo. Da lì ho maturato l’idea di creare un gruppo che condividesse lo stesso obiettivo: il bene di Cittiglio. In molti hanno risposto al mio appello, il gruppo è cresciuto pian piano, ne sono parte i 12 candidati scelti, ma non solo. Abbiamo intorno molte persone che ci supportano. La squadra è stata unita nella scelta, si tratta di persone entusiaste e che hanno voglia di mettere in campo le loro professionalità e le loro competenze per il paese»
Come è composta la lista?
«Siamo un gruppo nato in modo spontaneo e con gli stessi obbiettivi, formato da persone di età diversa che hanno scelto di mettere in campo le proprie competenze. Il più giovane ha 23 anni, mentre il più anziano ne ha 65. Siamo una lista civica ed è anche per questo che ci chiamiamo Polis, proprio a sottolineare la volontà di coinvolgere i cittadini all’interno dell’amministrazione comunale, ascoltando le loro esigenze, idee e proposte».
Quali sono le priorità per il paese e come se lo immagina fra cinque anni?
«Sono diverse, la prima è certamente la pulizia. Sembra una cosa di poca importanza, ma invece è un elemento per arginare il degrado, più un luogo è pulito e più si sarà portati a tenerlo tale. È quindi importante la manutenzione costante delle strade e del verde. Inoltre, penso alla sicurezza a 360°, da quella dei pedoni sulle strade, fino a quella delle nostre montagne che sono in una situazione molto grave da diversi anni. Il nostro impegno sarà quello di cercare subito dei fondi per metterle in sicurezza, questo sarà possibile anche grazie alla presenza in lista di un candidato specializzato in sicurezza ambientale. Ci vorranno tempi lunghi e impegno, ma è una priorità, oggi ci sono tante famiglie di Cittiglio che vivono nella paura. Inoltre, il piano della Protezione Civile deve essere aggiornato e deve essere efficace. Spesso ci è stato detto che la Protezione Civile non può fare prevenzione ma non è vero, prevenire è proprio uno dei loro compiti. Tra le priorità ci sono i giovani, agli anziani e le mamme. La nostra attenzione sarà riservata a tutte le fasce d’età, ma queste categorie avranno un occhio di riguardo. La nostra idea è quella di ristrutturare il centro per anziani e, ad esempio, realizzare con la collaborazione di un artigiano del paese una bicicletta a doppio posto. Questo per permettere agli anziani di percorrere la pista ciclabile accompagnati da un volontario, è una cosa piccola, ma tutti devono avere il diritto di vivere nel migliore dei modi la quotidianità. Per i giovani vogliamo ricreare spazi di aggregazione sani, soprattutto attraverso lo sport. Qui ci sono dei campetti, ma non c’è un vivaio di sportivi o una società che possano organizzare o stimolare i giovani ad avvicinarsi ad una attività sportiva. Per questo progetto abbiamo al nostro fianco un campione olimpico come Igor Cassina, come noi crede fortemente che lo sport possa aiutare a trovare la propria strada, a tirare fuori potenzialità e darsi obiettivi. Per le mamme e le famiglie, vorremmo integrare il servizio di scuola materna con la classe primavera, per i bambini di due anni. Altri punti importanti sono la sanità: all’interno del gruppo abbiamo una infermiera dell’ospedale di Cittiglio e il dirigente medico di un importante ospedale di Milano. Vorremo realizzare una casa per la salute e supportare i cittadini e il lavoro dei medici di famiglia con una infermiera di quartiere che possa intervenire in caso di situazioni fragili. Tra gli altri punti, importantissimo, c’è poi Vararo, un borgo meraviglioso che ha bisogno di essere valorizzato dal punto di vista del turismo lento e sostenibile, ma prima di tutto per coloro che lo abitano e chiedono un circolo, un punto di aggregazione».
Come immagina Cittiglio tra cinque anni?
«Pulita, sicura e con tante opportunità. Immagino una comunità viva. Il paese non ha un centro vero e proprio, ma quel centro dobbiamo essere noi, con i cittadini che fanno squadra ed una amministrazione presente sul territorio. Vogliamo una Cittiglio più sostenibile, verde, attenta all’ambiente e al sociale».
La pandemia ha messo a dura prova il tessuto sociale del territorio anche nei piccoli comuni: qual è la sua ricetta intervenire?
«Il Covid ha creato isolamento, disorientamento e paura. Vogliamo proporre una serie di contenuti, attività che riportino le persone ad incontrarsi e avere fiducia nella vita. Ci sono persone che hanno perso il lavoro e hanno dovuto riadattarsi costantemente e che sono state messe duramente alla prova. C’è bisogno di riappropriarsi degli spazi ed essere una comunità pronta ad accogliere, ascoltare e capire quali sono le esigenze dei cittadini per ricreare opportunità».
Quale sarà il primo tema da affrontare una volta eletto?
«Come prima cosa ci piacerebbe avere un confronto con l’attuale amministrazione e con tutte quelle persone e realtà che lavorano sulle fragilità del territorio. Ci interessa capire i progetti già in corso e quali eredità gestire».
Quali sono le caratteristiche che deve aver un buon sindaco secondo lei?
«Essere presente in Comune, sul territorio, camminare per il paese per poter incontrare e ascoltare le persone e capire quali sono le fragilità. Risolvere anche piccoli problemi può migliorare la quotidianità delle persone. Inoltre, credo debba continuare ad informarsi, studiare e capire le strategie e le tecniche per far fronte alle necessità del paese. E poi, avere una bella squadra alle spalle con la quale condivise i lavori e lavorare».