«Il grado di disabilità non è solo il grado di malattia ma il grado che gli permette di partecipare alla vita sociale. Una persona che non può accedere ai servizi è una persona che sta peggio rispetto a una che può fare tutte queste cose», spiega Marco Lodi Pasini del Torino Club mentre annuncia, insieme a Marco Parolo e all’amministrazione di Gallarate, la nascita del progetto“Ready 2 Play”, la scuola di calcio per ragazzi disabili (dai 6 agli 11 anni).
L’idea nasce dal desiderio di permettere ai ragazzi affetti da disabilità di giocare a calcio: «Non possiamo cambiare la loro disabilità, ma possiamo cambiare il contesto in cui vivono la loro disabilità», continuano a raccontare Lodi Pasini e l’ex calciatore laziale, «creiamo un contesto con ragazzi disabili e normodotati per vivere una vita senza sentirsi diversi. Vogliamo farli sentire l’appartenenza a una società».
Il coordinatore Lodi Pasini e il mister, che seguirà i 17 giocatori, saranno affiancati nel loro lavoro da 6 terapisti occupazionali per migliorare autonomia sul campo e dentro gli spogliatoi.
Il sindaco Andrea Cassani ha ringraziato la famiglia Parolo e il Torino Club per l’impegno profuso in un «progetto che funziona».
La ministra Erika Stefani a Gallarate
Ready 2 play è stato elogiato dalla ministra alla Disabilità Erika Stefani in visita a Gallarate questa mattina, venerdì 1 ottobre. Insieme alla giunta Cassani la ministra ha visitato il centro diurno disabili e scoperto il percorso tattile per ciechi ipovedenti.
«Dall’inizio del mandato sto ascoltando e visitando i territori per conoscere i territori. Italia ha un panorama disomogeneo e bisogna trovare delle soluzioni. Ci sono regioni all’avanguardia con strutture notevoli e altre no, seppur spinti da passione e voglia di fare, ma dipende da come opera l’amministratore. Bisogna scegliere bene i propri amministratori», ha raccontato Stefani.
Non poteva poi mancare il riferimento al successo della nazionale italiana alle paralimpiadi: «Approfittiamo di un anno speciale per i risultati alle paralimpiadi perché l’Italia ha avuto un grande riconoscimento. Non è stato un risultato casuale, ma il frutto di un grande lavoro già cominciato in Italia anche grazie a progetti come questo del Torino club. Sono gli allenamenti che ti portano a vincere e sono i campioni come Daniele Cassioli a fare da traino a tutto il settore, a partire dallo sport di base che è nostro compito valorizzare al di là dei risultati agonistici».
«Ringrazio il ministro, che oggi ha anche visitato il centro diurno disabili, e Daniele Cassioli – che ha testato il percorso per ciechi ipovedenti – per aver suggerito parte dei punti nel programma elettorale (come il parco multisensoriale). Sullo sport abbiamo fatto qualcosa ma vogliamo anche dare qualcosa e sostenere i care giver».