Serviranno ancora due settimane per conoscere chi governerà Varese nei prossimi cinque anni. Il sindaco uscente Davide Galimberti e il suo sfidante Matteo Bianchi sono divisi solo da alcune centinaia di voti. Hanno lasciato agli altri cinque candidati circa il sette per cento delle preferenze.
Il candidato del centro sinistra è stato sempre avanti nello spoglio e ha dichiarato che “siamo di fronte a un risultato storico e importante per la città, che dimostra l’attaccamento al buon governo di questi anni. Siamo pronti alla sfida di queste due settimane per vincere con il contributo di tutti i cittadini che ci hanno votato”.
Di tenore diversa la lettura di Bianchi che ha sottolineato “il fatto che a Varese il sindaco uscente non riesca ad affermarsi è qualcosa che sostanzialmente sa di bocciatura. Avremo davanti altri 15 giorni di battaglia elettorale importante per convincere gli elettori”.
I PARTITI E LE LISTE CIVICHE
I partiti politici hanno avuto un buon risultato ottenendo oltre i due terzi dei consensi. Un successo pieno per il Partito Democratico che cresce rispetto a cinque anni fa e si attesta sul 27 per cento. Nel centro destra superano di poco lo stesso risultato la somma dei voti della Lega e di Varese con Bianchi sindaco che teneva insieme Forza Italia, il Popolo della Famiglia e i centristi di Noi per l’Italia. Deludente rispetto alle aspettative il risultato di Fratelli d’Italia che si ferma al sette per cento.
Nelle liste civiche, che hanno avuto buoni risultati, primeggia Praticittà nel centro sinistra e Per una grande Varese a sostegno di Bianchi.
I COMMENTI DEI CANDIDATI SINDACO
C’è delusione tra gli altri candidati sindaco e Daniele Zanzi, vice sindaco per cinque anni, non nasconde il proprio disappunto. “I due principali contendenti hanno spaccato la città esattamente a metà, hanno creato un clima da stadio, curva nord e curva sud. Non siamo soddisfatti del nostro risultato. Non è certamente una giustificazione ma ha pesato tanto anche il numero di astenuti e di schede nulle. Siamo in terza posizione, vedremo cosa succederà, ma sicuramente a questa città spetteranno altri 5 anni di ulteriore buio”.
“Complessivamente speravamo qualcosa di più, ma abbiamo piantato la prima bandiera a Varese – ha affermato il Candidato Sindaco Carlo Alberto Coletto di Varese in Azione (1,98%). L’assembramento di liste elettorali così ampie, coalizioni con sette otto liste, non hanno aiutato ad esprimersi le forze minori, però così è la politica, prendiamone atto. Come cittadino chiedo che le risorse del recovery vengano spese in maniera adeguata, che vengano spese per una Varese migliore, che vengano spese per dare finalmente una vocazione alla nostra città”.
Francesco Tomasella di Varese libera: “Il nostro risultato è deludente. In ogni caso chi vincerà spero concluda le opere che si sono aperte nell’ultimo anno e mezzo, ma auspico per lui anche una maggiore vicinanza al popolo e ai commercianti”.
Per Caterina Cazzato “il dato dell’astensionismo è aumentato tantissimo rispetto a 5 anni fa e dovrebbe far riflettere molto sulla sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e dei partiti”.
IL BALLOTTAGGIO
I due candidati sono divisi da meno di mille voti e si capirà nelle prossime ore, anche analizzando i dati di preferenze alle liste e ai singoli candidati, che tipo di possibili strategie verranno messe in campo. È difficile pensare a veri e propri apparentamenti, ma Galimberti e Bianchi guarderanno con attenzione agli elettori che non li hanno scelti il 3 e 4 ottobre. La partita è aperta e il primo turno ha messo in rilievo una scelta pragmatica dei cittadini. Le forze politiche che hanno tenuto un atteggiamento ambiguo sui provvedimenti di contrasto al covid non vengono premiati. Sarà comunque necessaria una riflessione da parte di tutte le forze politiche e civiche perché il dato peggiore è quello del forte astensionismo.