Il timore del mancato raggiungimento del quorum c’era, ma il dato di affluenza di domenica sera alle 23 a Clivio (39,4%) vicinissimo alla soglia critica da superare per la validazione delle elezioni ha fatto dormire sonni più tranquilli al candidato unico Peppino Galli e alla sua lista Uniti per Clivio che a queste amministrative si sono presentati senza rivali.
«Abbiamo capito che il pericolo del commissariamento era scongiurato già ieri sera – dice Galli – Questa mattina attorno alle 10,30 con il numero di votanti che arrivava a circa 850 abbiamo avuto la certezza quasi matematica, perché a quel punto era fatta, salvo che metà dei cittadini di Clivio avesse sbagliato a votare, ipotesi abbastanza improbabile».
«e la qualità della vita dei suoi abitanti. Ringrazio di cuore tutti i cittadini che ci hanno riconfermato la loro fiducia, una fiducia che ricambieremo cercando di rispettare fino in fondo il nostro programma. Voglio ringraziare anche la minoranza che in questi cinque anni è sempre stata leale, e ovviamente tutti i dipendenti che mi hanno sempre supportato e continueranno a farlo».
Si riparte dunque da “ieri” per portare a termine un programma che, ricorda Galli, senza essere ambizioso («perché è inutile promettere ciò che si sa di non poter mantenere») punta a rivitalizzare il paese: «Di cose da fare ce ne sono molte: il completamento della ristrutturazione del Comune, interventi sul cimitero, la scuola e lasede del Borgo musicale, e poi la piazza della palestra e la prosecuzione della valorizzazione del Museo insubrico di storia naturale. Insomma, si torna subito al lavoro».
Pur nella soddisfazione del momento, un po’ di amarezza per questa competizione in solitaria resta: «La mancanza di una proposta alternativa può avere molte spiegazioni – conclude Galli – Alla fine però ci fa capire che la gente è poco interessata all’amministrazione e ha poca voglia di mettersi in gioco. Oppure hanno capito quanto è difficoltoso e faticoso oggi fare il sindaco e più in generale l’amministratore della cosa pubblica, dal momento che spesso sono più le critiche che i complimenti. Ma io e tutta la mia squadra ci crediamo e andiamo avanti: lo si fa per il bene comune e questa è la cosa più importante».