A giochi fatti, Vergiate 2030 fa un bilancio delle ultime elezioni amministrative, che hanno visto la lista civica a sostegno di Romano Balzarini arrivare in terza posizione con 386 voti pari al 10,80% delle preferenze.

«Vogliamo esprimere tutto il nostro ringraziamento – scrive Vergiate 2030 – per coloro che ci hanno sostenuto e votato, che hanno creduto nel nostro progetto e soprattutto in noi, come singole persone, che si sono messe in gioco solo per il paese, insieme a Romano Balzarini. Facciamo i complimenti a Parrino per l’avanzamento di carriera, da vice a sindaco. Il paese ha premiato la sua squadra e la continuità, sulla scia degli ultimi 10 anni di Leorato, a cui vanno i nostri migliori auguri per un futuro professionale di successo».

La lista di Balzarini esprime poi un suo commento riguardo i numeri delle votazioni del 3-4 ottobre.

«L’affluenza al 49% – aggiunge Vergiate 2030 – è stato un dato pessimo, in linea certo con il trend generale, ma resta il fatto che quasi 1000 voti validi in meno rispetto a cinque anni fa e quasi 1600 voti validi in meno rispetto a 10 anni fa, sono tanti. Nessuna elezione comunale dal dopoguerra ha fatto registrare un così basso numero di elettori e soprattutto abbiamo avuto la sensazione, stando ai seggi, che siano mancati molto i giovani».

«Lo “spezzatino d’opposizione” non premia mai – afferma poi la lista di Balzarini -. Se guardiamo alle elezioni comunali della Seconda Repubblica dal 1996 ad oggi, abbiamo avuto a Vergiate cinque vittorie del centro sinistra e una sola vittoria del centro destra. Su cinque vittorie del centro sinistra, ben quattro sono avvenute con gli Uniti compatti contro uno spezzatino di due o tre liste avversarie. L’unica vittoria “one to one” del centro sinistra è avvenuta vent’anni fa per soli 78 voti di scarto. L’unica vittoria del Centro Destra unito ovviamente è stata nel 2006. È successo che non si è potuto trovare un accordo unitario perché ciascuna delle tre liste alternative ha preteso il proprio candidato Sindaco. Noi continuiamo a credere che avevamo il miglior candidato. E pensiamo che Romano Balzarini ora in Consiglio comunale potrà darne dimostrazione».

«La lista Carlini – aggiunge Vergiate 2030 -, direttamente erede della lista Obiettivo in Comune di cinque anni fa, ha preso 150 voti in meno rispetto ad allora, ed è arrivata ancora ultima nonostante la nostra improvvisa apparizione e gli attacchi rivolti da tutti quasi solo a noi. Se guardiamo poi meglio ai voti presi dalle opposizioni tutte, con il fondamentale apporto civico, scopriamo che cinque anni fa erano stati 1232 e nel 2021 sono stati 1287. Addirittura incrementati, pur con un notevole calo di affluenza ai seggi. Chi ha perso molti voti in verità sono stati proprio solo gli Uniti del centro sinistra. Rispetto a cinque anni fa ci sono 1017 voti in meno nelle urne».

«Ai nostri 386 voti corrispondono ben 224 preferenze – afferma Vergiate 2030 -. Molte di più delle 166 preferenze ottenute dai partiti di centro destra e delle 148 preferenze dell’altra lista civica. Se calcoliamo l’incidenza percentuale delle preferenze sul totale dei voti, la nostra lista “Vergiate 2030” fatta di persone comuni è prima con il 58%, secondi gli Uniti con il 56%, terza la lista Carlini con il 41% e quarta molto indietro la lista dei partiti di centro destra con solo un 30%. Questo significa che la nostra squadra non era affatto improvvisata o inesperta, come è stato sostenuto dai nostri avversari, ed è anche piaciuta molto come preferenze personali. Si poteva fare meglio? Si, avremmo preferito noi un secondo posto e anche due consiglieri, per iniziare un percorso di opposizione serio e deciso. Purtroppo c’è stato un “voto cieco” verso i partiti del centro destra, le loro poche preferenze di lista dimostrano un voto ai simboli, che ci ha penalizzati molto».

«Resta il fatto – conclude infine la lista di Balzarini – che per costruire una vera alternativa agli Uniti serve un altro passo e un altro stile. Noi speriamo che la competizione oggi presente più dentro l’opposizione vergiatese che verso gli Uniti, si trasformi in un progetto unico di vera alternativa. Se gli Uniti vincono così largamente è anche colpa dell’opposizione vergiatese. Bisogna che i partiti del centro destra facciano tesoro del valore di un progetto civico. Che si lascino perdere le bandierine politiche da sventolare, furbamente occultate invece dagli Uniti. Bisogna che per le prossime elezioni comunali si pensi concretamente a far crescere da subito un’alternativa civica. Che unisca veramente tutte le forze. Non bisognerà più essere addormentati come negli ultimi 10 anni né boriosi come alle ultime elezioni, ma capaci di lavorare ad un’alternativa concreta. Si può fare, ma bisogna superare una fase politica ed aprirne una del tutto nuova, dal basso, con coesione e serietà».