Ultime ore prima della chiusura della campagna per il ballottaggio e il silenzio elettorale che scatterà a mezzanotte.
Davide Galimberti scrive una lettera alla sua città e ai cittadini che domenica e lunedì con la loro scelta disegneranno il futuro di Varese. Una lettera, annunciata nel corso del giro dei quartieri di Varese con cui ha chiuso la campagna, che si rivolge in particolare a chi al primo turno non ha votato per lui. Ecco il testo:
“Cara cittadina, caro cittadino,
prima di scrivere questa lettera ho atteso di conoscere le decisioni finali dei diversi movimenti civici e delle forze politiche che hanno preso parte a queste elezioni, per non influenzare minimamente le loro decisioni.
Ho scelto di rivolgermi a te come singolo cittadino che alle ultime elezioni ha sostenuto altri candidati e che ora, con il ballottaggio alle porte, si trova a un bivio. Ora comunque vada, il voto o l’assenza di voto, sarà una scelta con un peso.
E’ a questa scelta che voglio appellarmi, alla luce della progressiva piega che sta prendendo la campagna elettorale.
Penso infatti di poter condividere con te il forte timore che Varese possa chiudersi in se stessa, in nome di slogan che vengono sempre più nitidamente alla luce: “riprendiamoci Varese”, “puliamo la città”, facendo della nostra città non una realtà da vivere ma un territorio di conquista, con la presenza sempre più pressante di leader di partito, ed in particolare di Matteo Salvini, che con la città nulla hanno a che fare, che inneggiano a un estremismo che disgrega, fomenta odio, alimentando paure e allontanando Varese da una visione moderata e reale.
Nel programma leghista si parla poi di blocco di opere in corso, come l’ex caserma Garibaldi e del teatro Politeama, di rallentamento di opere attese da decenni, come quelli appena avviati per il nuovo ingresso della città dall’autostrada, in una direzione che in generale minaccia di far ripiombare Varese nell’immobilismo che ci ha preceduti. Per contro ci sono proposte prive di senso come grattacieli in zone residenziali, o il ritorno della realizzazione del parcheggio della prima Cappella invece di potenziare il trasporto pubblico locale.
Ora è il momento di andare avanti, di non tornare indietro, di pensare soprattutto a Varese. Noi desideriamo una città moderna, aperta, sostenibile, una città che, anche grazie alle risorse del PNNR, guarda avanti nel suo stesso interesse, non una città calata nello scacchiere del partito leghista.
Per questo, con la disponibilità al dialogo e al confronto, ti chiedo di sostenermi e andare al voto per il ballottaggio i giorni 17 e 18 ottobre, per l’impegno che ci accomuna, per chi, da varesino, vuole solo il bene della sua città per proseguire il lavoro fatto in questi anni, senza tornare indietro.
Davide Galimberti