Ora la speranza è riuscire a fare un weekend, magari lungo, a visitare insieme una città d’arte.
Ma è ancora tutta da definire la “festa privata” che Pamela Rossi, la moglie di Davide Galimberti può pensare di concedersi con il suo rieletto compagno.
Un amore che dura da molti anni: è di pochi giorni fa una foto postata nella pagina facebook del sindaco, che vede lui e lei in una vecchia foto. «Era del 2001 – ricorda Pamela – Era in occasione della sua laurea, e li semplicemente “stavamo insieme”. E ora siamo arrivati fino a qui» [lefoto id=1255780]
Quando però la luce della stanza del sindaco è accesa fino a sera, o quando lo si vede seguire mille impegni, il pensiero vola alla famiglia. Come vi siete abituati a una routine simile?
«Lui era già abituato prima, ad una vita così: quando faceva praticantato d’avvocato e lavorava in uno studio di Milano, usciva sempre alla mattina alle sei e mezza e tornava sempre tra le otto e mezza e le dieci di sera, compreso il sabato. E, come lui, siamo già abituati anche noi a questa routine. A vederlo troppo a casa ce ne stupiremmo». Tanto è vero che: «Quando mi ha detto “torno a Varese” – aggiunge Pamela – Gli ho risposto “guarda che non posso mica venire a casa a pranzo a cucinare tutti i giorni eh..” Ormai comunque i ragazzi sono grandi, riusciamo a organizzarci bene» [lefoto id=1255779]
Qual è il vostro spazio famigliare?
«E’ quello che si è visto al momento della proclamazione: i nostri figli hanno aspettato a casa con la zia e i nonni, e quando li abbiamo chiamati sono venuti a vedere il loro papà. Poi di solito alle 18 vanno a giocare a calcio, hanno il loro allenamento. Perciò a un certo punto ci hanno detto: “ciao, noi andiamo a giocare”. Finito l’allenamento tornano a casa con la zia, che è sempre un grande aiuto, preparano la cartella, giocano, ci chiamano… quello che fanno i ragazzini con due genitori che lavorano come noi».
Allora vivono serenamente questa vita cosi piena del papà? Cosa manca loro?
«Una cosa a loro manca: il papà che va a vedere le loro partite. Però questo sabato ci riuscirà…»
In questi casi di grande lavoro politico prevale l’orgoglio o la fatica, nello stare al suo fianco?
«L’orgoglio, senza dubbio».