«Sono certa che ci possano essere spazi per promuovere azioni comuni e auspico che, anche da parte loro, ci sia la medesima volontà e forza per collaborare». Margherita Silvestrini, candidata del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative a Gallarate, apre alle forze civiche.
Lo fa in questi giorni in cui si sta parlando del destino del “terzo polo” o “alleanza delle civiche”, l’ipotetica coalizione di cui si discute da tempo e che ora registra un momento di difficoltà, dopo il passo di lato di Rocco Longobardi.
La “alleanza delle civiche” merita «l’attenzione dei cittadini e di tutte le forze politiche, perché esprimono la voce di una parte dell’opinione pubblica, che non si riconosce perfettamente negli schieramenti in campo e, parimenti, non crede a certi riposizionamenti di Matteo Salvini e diffida dell’estremismo di Giorgia Meloni», dice Silvestrini.
«Gallarate – continua Silvestrini – non può riconoscere la propria storia e tradizione in questo centrodestra, fino a oggi assorbito dal tatticismo e privo di credibili proposte per la città. Una condizione confermata anche dalle ultime inspiegabili convergenze che ci inducono a ipotizzare: da una parte, la necessità di utilizzare tutte le stampelle possibili, dall’altra, il mero bisogno di visibilità. A farne le spese, però, non è tanto la credibilità personale, quanto il significato profondo del fare politica, dell’ agire in pubblico con coerenza e trasparenza, in uno spazio dove il politico rivela la sua spontaneità o il suo opportunismo. In altre parole, riconosco lo sforzo sincero di forze politiche e civiche che cercano di definire un’idea comune importante e credibile per la città, ma vedo anche, e credo lo vedano tutti, quanti si concentrano solo sulle geometrie delle alleanze e sul proprio apparire e volere a tutti i costi essere protagonista».
E torniamo all’attualità: per Silvestrini le dichiarazioni di Celeste Parachini e Oreste Gnocchi riportate da Varese News esprimono «un sincero interesse per la città e un reale desiderio di cambiamento che non mi lasciano indifferente: la mia candidatura è e deve necessariamente essere inclusiva ed espressione anche di un sentire civico sin dal primo momento. Sono certa che ci possano essere spazi per promuovere azioni comuni e auspico che, anche da parte loro, ci sia la medesima volontà e forza per collaborare».
Ora: c’è chi (come Dario Terreni) pensa che l’alleanza civica sia ancora possibile, c’è chi si sta muovendo verso candidature solitarie e alternative. Il quadro è ancora in evoluzione e dunque anche il centrosinistra fa la sua mossa, per allargare anche la propria area di centro che pure è in parte già presidiata (con la civica Città è Vita che guarda al mondo cattolico e con i liberal di Azione).
«Un proverbio dice “quando soffia il vento del cambiamento c’è chi alza muri e chi, guardando avanti, costruisce mulini a vento”» conclude Silvestrini. «Io sono costruttiva e so guardare avanti, la mia storia personale e politica è essa stessa testimonianza dello spirito civico che contraddistingue la mia candidatura che, ricordo, è nata nel segno dell’inclusività ed è aperta al dialogo con tutte le forze propositive che emergeranno e che troveranno il consenso dei cittadini».