La campagna elettorale di Gigi Farioli prende il volo con la presentazione del simbolo della seconda gamba che lo sosterrà. Dopo la presentazione di Forza Busto – Civici, liberali e popolari per Farioli, si presenta anche Lavoriamo per Busto con Gigi Farioli, la lista dei cosiddetti riformisti che comprenderà esponenti di Azione, Italia Viva e +Europa oltre ad alcuni civici puri. Nella lista ci saranno molti giovani provenienti dal mondo dell’impresa, del commercio e delle professioni.
Il logo scelto riprende quello utilizzato per la lista omologa che sostiene il sindaco uscente di Milano, Giuseppe Sala, ed è il frutto di una strategia che le tre formazioni stanno portando avanti nei principali comuni al voto della Lombardia e, cioè, quella di allearsi con il candidato che più dà garanzie di rispetto del progetto riformista portato avanti dai rispettivi leader nazionali, Renzi e Calenda.
Il coordinatore cittadino di Azione, Emilio Buonanno, è chiaro: «Vogliamo rappresentare una terza via e intercettare il voto di chi non vuole trovarsi a scegliere tra l’appiattimento del centrodestra su Fratelli d’Italia, quindi una destra anti-storica e sovranista, o l’appiattimento sul Movimento 5 Stelle, populista e senza una preparazione adeguata. Con noi avremo persone indipendenti economicamente e che abbiano un costante contatto con il mondo del lavoro, del fare e soprattutto del saper fare».
Davide Boniotti, responsabile cittadino di Italia Viva, spiega la scelta del nome della lista: «Come in altre città abbiamo scelto questo nome per la nostra lista perchè la parola “lavorare” è centrale. Ci aspettano anni davvero impegnativi per uscire dalla crisi generata dalla pandemia e l’immobilismo di questi ultimi due anni, non solo frutto dei lockdown e delle restrizioni ma anche da un’amministrazione che non ha saputo avere visione».
Ecco come la definisce lo stesso candidato Farioli: «Seconda gamba del progetto centrista e centrale. Oltre all’argine liberale cristiano popolare, che qualcuno ama definire moderato ecco l’argine riformista. Entrambi caratterizzati da una forte iniezione di civismo (fortissimo il ricorso alla società civile sia su un fronte che sull’altro) non indifferente ne’ qualunquista ma che si rifà a specifici principi, valori, metodi e sensibilità nettamente alternativi ad ogni rigurgito fascista o comunista ma anche e oggi, forse soprattutto, è ciò è tutt’altro che scontato ad ogni forma di sovranismo di destra o populismo di sinistra, ad ogni assistenzialismo o dirigismo di destra o sinistra. Il riferimento al lavoro ricorda i valori tradizionali che hanno fatto grande Busto, portandola alla modernità e contemporaneità (il laua’) e nettamente alternativo all’assistenzialismo dei redditi di cittadinanza della decrescita infelice. Draghi seppellirà ogni residuo del Conte 2 che, ahimè’, appena uscita l’interessante Amanda Ferrario rinasce a Busto contro ogni speranza riformista. Da oggi chi crede all’intelligenza, al progresso e allo sviluppo ha una scelta sicura. Moderata e riformista».