«Sono qui per restituire a Varese il tanto che mi ha dato: amici, istruzione, lavoro, sport» comincia cosi il discorso di Matteo Bianchi ai suoi primi sostenitori, i candidati della sua coalizione, riuniti alla location Camponovo del Sacro Monte di Varese per l’apertura della campagna elettorale.
Un discorso lungo e appassionato, durato 45 minuti, che ha toccato molti argomenti, politici e amministrativi: «Ho avuto esperienze in parlamento e in Europa, ma io continuo a sentirmi un amministratore locale prestato alla politica» ha spiegato. [leggi]
«Non ho la verità in tasca e non voglio nemmeno che nessuno nella mia coalizione si presenti con la verità in tasca. La prima cosa che dobbiamo fare è ascoltare. E’ quello che ho fatto per esempio qui al sacro monte: lo dico umilmente, io non mi sono fatto ancora un’idea su quello che serve a questo luogo, ma ascoltando i residenti ho capito che il problema principale è l’accessibilità, sarà necessario lavorare soprattutto su questo»
Bianchi ha parlato alla sua coalizione che ha definito «Nazional territoriale: noi lavoriamo tra la gente e con la gente, e non abbiamo grandi finanziatori che ci fanno tappezzare la città di manifesti»
Ma per lavorare bene ci vuole soprattutto: «Una visione complessiva della città. Di una città che è capoluogo, e non deve quindi pensare solo a se stessa, ma andare oltre. Deve pensare ai comuni che stanno intorno a lei, ma anche ai collegamenti possibili, come quelli con Milano, Como, la vicina Svizzera».
Una visione anche per utilizzare i fondi del PNRR: l’ha ribadito anche Attilio Fontana, presente alla serata, prima del suo discorso: “Ora i soldi per incominciare a pensare al futuro ci sono, ci vuole solo una mente in grado di realizzarli”. Per questo Bianchi ha ribadito: «I comuni devono cogliere opportunità del PNRR, per poter far crescere le loro amministrazioni. Noi siamo per crescita e competitività, non per decrescita felice».
Ma non è solo lo sviluppo il punto: «Alfredo Ambrosetti, con cui ho parlato recentemente, mi ha detto che è molto importante il tema della coesione. Senza coesione non possiamo dare un futuro alla città».
Per questo Bianchi ha deciso di “cogliere lo spunto” lanciato da Daniele Zanzi «Premetto che non sto cercando legami al ballottaggio, già abbiamo tutto: ma ho letto uno spunto di Daniele Zanzi che condivido: importa anche a me, come ha detto lui, che la prossima legislatura sia di grandi intese. Galimberti ha preso una città spaccata a metà e la restituisce spaccata a metà. Io vorrei essere il sindaco di tutti, vorrei alimentare orgoglio varesino e senso di comunità per restituirla più compatta e coesa, magari tra dieci anni».
Tra le prime proposte pratiche per la città elencate dal candidato sindaco: «il teatro Apollonio non va pensionato, ma mantenuto, e per il Politeama vedo meglio un futuro più in piccolo, adatto ad associaizoni e artisti». Infine, «Malgrado la mia proposta sia stata contestata sul nascere, con la supponenza e l’arroganza tipiche della sinistra, continuo a pensare che Palazzo Estense debba aprirsi ai visitatori, e togliere dalle parti piu prestigiose dei suoi offici un po’ della burocrazia che ora c’è».
Infine «Fossi io sindaco aprirei un tavolo per l’ex Aermacchi, con la proprietà. alo scopo di arrivare a un accordo principalmente per le arcate del magazzini: potrebbero essere riutilizzate in un latro posto, come per esempio creare il mercato coperto in piazza Repubblica».