Si è parlato a lungo nei giorni scorsi dei grandi manifesti delle principali coalizioni: manifesti usciti nei piu grandi spazi di affisioni pubblicitarie della città.
Una discusione che ha messo in secondo piano una mancanza, che oggi Varese 2.0, la lista che vede come candidato sindaco Daniele Zanzi, sottolinea: «Dopo l’indigestione di manifesti di tutti colori, formati e misure di queste ultime settimane, ci stavamo chiedendo come mai, in città, non vi sia ancora traccia delle strutture che dovrebbero accogliere i manifesti elettorali delle varie liste. Se non ci sbagliamo (e chiediamo da subito scusa se fosse così), i cosiddetti tabelloni elettorali dovrebbero essere predisposti, da parte del Comune, dal 33esimo al 30esimo prima delle elezioni. Oggi, 3 settembre, è il 30esimo….»
Per sbloccare la situazione, Varese 2.0 si rivolge ai colleghi delle formazioni piu grandi: «A voi corazzate politiche del centrodestra e del centrosinistra, magari cambia poco, voi che probabilmente avete decine di migliaia di euro da spendere, ma a noi piccoli, espressioni forse di minoranze, fa tutta la differenza del mondo. LA sfida è già impari, almeno le regole cerchiamo di mantenerle uguali per tutti. Grazie per quello che potrete fare, magari in giornata..»
“CI MANCA GREGORI…”
La nota che si domanda il perchè di questa mancanza, inizia però ricordando un ex compagno di “battaglie indipendenti”: «Nelle settimane scorse, come espressione delle forze politiche più piccole, insieme a Mauro Gregori (e lui persino più di noi, va detto per correttezza), avevamo ripetutamente denunciato l’oggettivo “abuso di posizione dominante” da parte dell’Amministrazione uscente (non che le Amministrazioni precedenti non fossero allineate con questo andazzo) in moltissime aree della città, nel celebrare progetti ed iniziative in barba ad un galateo elettorale che andrebbe minimamente rispettato (super telone in Piazza Repubblica, teli in Piazzale Kennedy, bilancio di fine mandato con eccessiva impronta propagandistica, giusto per fare degli esempi). Ora Mauro non è più con noi a sostenere questa causa, e quindi cerchiamo di portarla avanti da soli, per quello che ci è possibile».