Gigi Farioli ha presentato questa sera una delle due liste che lo sostengo nella corsa a palazzo Gilardoni. Quella dei Civici, Liberali e Popolari è una lista composta da tre anime: quella azzurra, degli iscritti a Forza Italia che hanno seguito Farioli in questo percorso, è quella maggioritaria e rappresentata dal capolista Franco Binaghi; secondo nella lista troviamo poi Giovanni Ferrario, coordinatore cittadino del Popolo della Famiglia, e terzo Luca Rossi, scelto da Cambiamo!.
Gigi Farioli esordisce ringraziando «tutte le formazioni politiche e associative che hanno permesso questa sintesi. È un progetto intenso, che non è sommatoria di forze ma un’unità profonda di intenti che si catalizza in questo simbolo, che come saprete è stato cambiato domenica dalla commissione elettorale (la non conformità del simbolo della Rinascita della DC, ndr). Gli azzurri sono i tanti che hanno scelto fedeltà e coerenza, e siamo tutti accomunati da valori comuni che riconosciamo nello statuto del Partito Popolare Europeo. Mi rifaccio ad un famoso discorso di Papa Giovanni Paolo I, che faceva appello alla speranza come virtù obbligatoria per un cristiano. Abbiamo fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi, la proposta non nasce in antagonismo a qualcuno, ma esclusivamente a favore del futuro della città».
Contestualmente alla presentazione, Farioli si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Oggi non parliamo di me, come ho visto fare nelle altre presentazioni di liste. Io vivo questa sfida con lo stesso entusiasmo del 1985, quando per la prima volta varcai la soglia di palazzo Gilardoni. Noi ci chiamano civici anche se adesso è una parola diventata di moda, e quindi ormai quasi orfana di significati. Chi dice di essere l’unico civico o di centro, oppure chi si proclama già vincitore, ripete cose per autoconvincersi, perché, di base, non ci crede. Faccio comunque un grande in bocca al lupo a tutti i candidati, sperando di avere un sindaco che unisca e non divida, a maggior ragione considerando gli ingenti fondi che arriveranno dall’Europa. Gli altri per noi sono concorrenti o al massimo avversari, ma mai nemici. So che molti hanno avuto problemi per la compilazione delle liste e hanno dovuto ricorrere ad artifizi, non è il nostro caso: abbiamo dovuto lasciare diverse persone in panchina, che comunque daranno il loro contributo durante questa campagna elettorale. In cuor nostro speriamo di arrivare al ballottaggio per poter contenderci a viso aperto il governo della città, pur partendo da una posizione di outsider».
Mercoledì al Museo del Tessile, Farioli presenterà l’altra componente politica che sostiene la sua candidatura, la lista Riformisti – Lavoriamo per Busto.