«Barasso ha bisogno di aria fresca». Valentino Giudici si candida alla poltrona di sindaco del comune promettendo cambiamento: « Dopo 15 anni di amministrazione Braida e i risultati insoddisfacenti di questo ultimo mandato, io e la mia squadra di Barasso 2.0 abbiamo in mente un cambio di passo completo».
La criticità maggiore è legata proprio al silenzio che ha caratterizzato l’ultimo mandato dell’attuale sindaco. Un silenzio che ha portato la popolazione a disinteressarsi della gestione pubblica. Anche sulle informazioni più importanti, come l’andamento della pandemia tra la popolazione a lungo al primo posto provinciale come tasso di positività ( e oggi al secondo), la giunta Braida si è trincerata dietro al silenzio in nome della privacy, ammettendo solo il grande focolaio alla casa di riposo dell’autunno scorso.
« Se, con un motore di ricerca proviamo a capire cosa si dice di Barasso – spiega Valentino Giudici .- troviamo il nulla. Il confronto con i comuni limitrofi di Luvinate e Comerio, inoltre, è desolante. Il sindaco non è stato vicino alla popolazione nel momento più difficile della pandemia: i suoi colleghi Reto, Boriani e Aimetti facevano dirette Facebook per spiegare cosa si stava facendo. A Barasso il nulla».
Il silenzio dal palazzo comunale si è poi diffuso a macchia d’olio sull’interro territorio coinvolgendo anche associazioni, enti, esercizi pubblici che hanno trovato il deserto e una popolazione sempre meno interessata alla vita comunitaria.
L’esigenza di voltar pagina è nata all’interno del gruppo di Valentino Giudici, un insieme di giovani e meno giovani che si sono uniti in un momento tragico: « Dal dolore sordo e lacerante provato alla morte di mio figlio Lorenzo – spiega con voce rotta il candidato sindaco – è nato un fiore. Un gruppo che ha capito di volersi dare da fare, proporre, uscire dall’isolamento e dimostrare che l’unione fa la forza».
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Si sono guardati attorno e hanno trovato una realtà in decadimento: « Quei pochi negozi che resistono lo devono a loro stessi e alla loco capacità imprenditoriale – spiega il candidato sindaco – ma i residenti chiedono di avere negozi dove fare la spesa, un bancomat a disposizione per prelevare o versare, occasioni di socialità per vedersi, conoscersi, costruire insieme una luogo bello da vivere».
Il collante di Barasso 2.0 è la Comunità pastorale che unisce le parrocchie di Barasso, Luvinate e Casciago. Una comunità che si ritrova agli oratori ed è all’opera per dare opportunità di stare insieme: « Fare squadra, questo è il nostro modello – commenta Valentino Giudici – In lista abbiamo la Presidente della Pro Loco di Barasso che ha voglia di rimettersi in azione, d’intesa con le tante associazioni attive sul territorio e pronte a fare la propria parte. La nostra comunità ha un’età media elevata, con un nucleo storico di residenti ma anche altri cittadini arrivati da meno anni. Ci sono anche tanti giovani, ragazzi che ho incontrato e ho iniziato a frequentare nei giorni della mia tragedia. Sono una forza preziosa, in gamba, con cui abbiamo già rimesso a posto l’oratorio e dove, ora, trova spazio un’aula studio frequentata, con il Wi Fi e un piccolo bar a disposizione. Diamo a tutti l’opportunità di avvicinarsi al Comune e lo vedremo sbocciare di nuovo».
Valentino Giudici conosce bene le criticità del luogo, la fragilità della montagna da affrontare in sinergia con gli altri comuni, il bisogno sociale e le necessità degli anziani: la sua è una squadra tarata sulle esigenze primarie della popolazione ma proiettata al cambiamento e all’innovazione.
Hanno intenzione di proseguire con Barassolidale e sostenerne i volontari, aggiungendo anche sportelli di ascolto, potenziando i servizi sociali, rivedendo le politiche del diritto allo studio che dovrebbero essere migliorate: « Al momento abbiamo idee ma sono e devono restare tali finché non avremo l’esatta fotografia dello stato di salute delle casse comunali. Vedremo i bilanci e poi ci attiveremo nella risposta ai bisogni ».
Parlando di sé, Valentino Giudici racconta di essere un appassionato dello sport in generale, praticante di basket, calcio, salto in alto finché le “giunture lo permettevano”, oggi si diverte con sci, ciclismo e padel. Meno appassionato di musica (“Mi piacciono i testi delle canzoni di Caparezza), sui libri preferisce Ken Follet mentre non guarda molto la televisione ed è rimasto fedele al regista Woody Allen.
Del suo rivale, Valentino Giudici rivela di non aver molte informazioni: « Non lo conosco di persona e non l’ho mai incrociato. Credo solo che un giovane che decide di mettersi a disposizione della collettività vada comunque applaudito. Poi, attorno a lui, ci sono molti volti noti, presenti anche nell’attuale giunta come il vicesindaco e un assessore o il figlio dello stesso Braida. Non c’è grande garanzia di cambiamento».