“Una riforma nata dall’ascolto”: così è stato sintetizzato il nuovo pacchetto di norme che regolerà la sanità lombarda nei prossimi anni.
A raccontarla, al teatro Santuccio di Varese, sono stati il presidente della commissione sanità Emanuele Monti, candidato della Lega alle amministrative di Varese, e Letizia Moratti assessore al Welfare in regione Lombardia.
La serata è stata l’occasione per spiegare la filosofia della riforma “Fatta per la persona non per la malattia”, e implementa una serie di realtà che permetterebbero di rendere possibile la cura prima di andare all’ospedale, ed essere seguiti dopo il ricovero: «Innanzitutto, la cura comincerà a casa – ha precisato Moratti – poi si potrà usufruire delle case di comunità, che avranno al suo interno infermieri medici, specialisti vari e saranno più vicine al territorio». Con la stessa logica “snella” sono stati pensati anche gli “Ospedali di comunità”, «che potranno accogliere i pazienti in una forma di ricovero leggero, oppure come proseguimento dopo un ricovero».
«Noi parlando di sanità non abbiamo bisogno di ideologie: abbiamo bisogno di concretezza, perchè abbiamo a che fare con le vite delle persone» ha però sottolineato Letizia Moratti, spiegando che il dialogo con il governo sia fitto, proprio per ottenere quanto più possibile per rinnovare la sanità lombarda e poter afrrontare con maggiore sicurezza il futuro.
Tra gli argomenti trattati anche il ritorno dell’ospedale di Cuasso in forma di ospedale specializzato in pneumologia, e i 185 milioni di euro stanziati per un centro di ricerca sulle malattie infettive: «Per non farsi trovare impreparati nelle prossime pandemie, che non possiamo escludere». Ha concluso Moratti.