L’ultima settimana di campagna elettorale, a Gallarate, è stata la più animata.
Per certi versi è un po’ sempre così, ma in questo 2021 si è vista una certa intensificazione anche del confronto, dal punto di vista dei toni. Mentre anche il ritmo dei passaggi dei “big” si è improvvisamente intensificato. Anche se paradossalmente fin qui non c’era una gran aria di elezioni (sarà che anche gli spazi dei manifesti sono dimezzati).
A sette giorni dal silenzio elettorale, sabato 25 settembre si è vissuta una giornata già molto animata. Andrea Cassani ha fatto arrivare un po’ d’improvviso il sottosegretario agli Interni Molteni, per mettere ancora una volta l’accento sul tema sicurezza (con visita alla centrale di videosorveglianza). Nel mentre che il sottosegretario brianzolo si affacciava in città, in piazza Massimo Gnocchi tirava fuori il tema legalità in modo franco – ricordando Mensa dei Poveri – e accusando anche il sindaco in carica di pressioni sui suoi militanti (soprattutto commercianti).
Il tema legalità è ricomparso un po’ d’improvviso: Margherita Silvestrini aveva scelto di non attaccare direttamente Cassani, anche sul suo coinvolgimento nel processo Mensa dei Poveri, erano stati soprattutto i partiti del centrosinistra a sottolinearlo.
Sabato però è comparso un volantino del centrosinistra che riproduceva anche la foto dell’incontro sull’ospedale unico in cui anche Nino Caianiello si affacciava al tavolo cui sedevano Cassani, Luca Marsico e Luca Ferrazzi (allor anel centrodestra unito, oggi sostiene invece Sonia Serati).
Cassani si è presentato al gazebo del Pd e ha avuto un animato confronto con Giovanni Pignataro del Pd, con il sindaco uscente che ha contestato le politiche sociali che coinvolgono cooperative (ce l’aveva con il progetto Revolutionary Road, che coinvolgeva diciotto Comuni tra 2016 e 2019 e che Cassani aveva già contestato anni fa). Nel weekend poi c’è stata una decisa reazione della coalizione Cassani, in particolare con molti militanti della lista Cassani Sindaco che si sono attivati per controbattere al riferimento a Mensa dei Poveri che è stato interpretato come un colpo basso e ha suscitato appunto una reazione appassionata.
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Come nel caso di Gnocchi, un certo clima teso è stato anche segnalato da Sonia Serati, che ha fatto campagna soprattutto in strada (più che sui giornali) e sabato scorso ha anche proposto un concerto in piazzetta Guenzati, come anticipazione di un’attenzione a commercio ed eventi.
Di cosa si discute
Se ognuno cerca di far sentire la sua voce sulle proprie proposte (ce ne sono in abbondanza), la campagna elettorale non ha visto grandi “nodi” di discussione. Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della scelta – comunque già presa – del polo scolastico unico Cascinetta-Caiello, della fattibilità del recupero di Palazzo Minoletti anche in connessione con il tema piazza Garibaldi, di sicurezza stradale. Ma non sono grandi temi che scaldino la discussione.
Il tema che forse è riemerso regolarmente è stato quello dell’ospedale e della qualità sanitaria: dipende soprattutto dalla Regione ma riguarda anche il Comune perché proprio l’amministrazione comunale deve decidere sul progetto di ospedale unico (è venuta a ribadirlo, in un recente incontro, Letizia Moratti).
L’ultima “fiammata” di discussione è stata legata alle affermazioni di Attilio Fontana, che un po’ improvvidamente ha ridotto le inquietudini (a Gallarate, a Somma, tra il personale in genere) come polemica puramente elettorale.
Corsa ai big e gli ultimi temi e proposte
È stata anche la settimana dei “big”. Certo, prima c’erano stati due passaggi in città di Matteo Salvini, tornato invece nell’ultima tornata (mercoledì) solo a Varese. Ma i partiti hanno mobilitato figure note: Silvestrini ha ospitato il presidente di Regione Lombardia Stefano Bonaccini, venuto a confrontarsi su diversi temi tra cui formazione e lavoro, uno dei temi che la candidata del centrosinistra ha ripreso nell’ultima settimana (scuola e formazione, giovani, mobilità e spazio pubblico e così via).
[lefoto id=1251052] Silvestrini con Bonaccini
Cassani ha accolto oggi al Maga la pasionaria leghista Lucia Borgonzoni, sfidante nel 2020 proprio di Bonaccini. Ma si è affacciato anche l’assessore regionale Stefano Bruno Galli e arriverà anche la ministra per le disabilità Erika Stefani (venerdì pomeriggio). Fratelli d’Italia ha anticipato a giovedì la sua chiusura di campagna elettorale di lista chiamando in città Paola Frassinetti, a dire il vero una habituée di Gallarate.
Venerdì mattina arriva anche Gianluigi Paragone, per sostenere Tiziano Fracchia, il candidato di Italexit. Massimo Gnocchi si è attenuto a una campagna rigorosamente civica (non ha “coperture” politiche di alcun tipo) mentre Sonia Serati – che pure rivendica anche la sua candidatura civica – ha accolto in settimana Filippo Sensi, l’animatore del movimento “La buona destra” che cerca di costruire una nuova destra liberale (lontanadai partiti attuali dove “tira” il sovranismo).
[lefoto id=1251053] I militanti della Lega impegnati con la megagrafica
Tiziano Fracchia, di Italexit, aveva debuttato con una provocazione: «Se ci sono tre candidati di centrodestra vuol dire che qualcosa non ha funzionato» ha detto, criticando la maggioranza uscente. Formalmente il centrodestra dei partiti nazionali è unito, appunto per Cassani. Ed è interessante che l’unità è stata al centro dell’ultima uscita di Cassani in manifesti e sponsorizzate facebook, con una megagrafica per lanciare la “risottata” che fa da chiusura di campagna elettorale del “centrodestra unito”, ribadito per evitare dispersione di voti.
Finisce tutto venerdì sera: Cassani con risottata, Serati in piazza Garibaldi con band musicali, Silvestrini in piazza Guenzati. Tutti alle 18.30. Anticipa invece Massimo Gnocchi, che questa sera (giovedì ore 19.30) chiuderà con una piccola festa con concerto di Emanuele Piovesan.