I cinque candidati sindaci esclusi dal ballottaggio delle amministrative, a pochi giorni dai primi risultati, danno indicazioni a chi li ha votati sul “da farsi” al secondo turno.
Per molti di loro la decisione è già presa: niente apparentamento, malgrado sia possibile anche alle liste che non hanno raggiunto il quorum del 3% , e malgrado ci sia tempo fino a domenica per comunicare le proprie decisioni.
«Non faremo alcun apparentamento – spiega Daniele Zanzi di Varese 2.0 – Sicuramente però non diamo indicazione di non andare a votare: è giusto e noi l’abbiamo sempre detto. L’astensionismo non è qualcosa che aiuta la democrazia, anche se le regole usate hanno schiacciato le forze minori. Certo che in questo ballottaggio può succedere di tutto. Per esempio, spesso chi parte in rimonta è avvantaggiato, perchè entrano in gioco tanti altri fattori. Di sicuro però questo sindaco verrà eletto si e no con 13mila voti: con una cifra cosi bassa questa non è democrazia è oligarchia parentale».
«Non faremo alcun apparentamento, e non diamo nemmeno alcuna indicazione di voto – conferma Carlo Alberto Coletto, il candidato di Azione – Nell’ottica della coerenza che ci ha contraddistinti nel percorso: ciòè non voteremo nè sovranisti nè populisti, in poche parole non voteremo ne chi sta con Fratelli d’Italia ne chi sta con i 5 Stelle. Siamo stati critici con entrambi e non cambiamo idea, anche se non abbiamo niente di personale con i candidati».
«Innanzitutto: la nostra lista non si apparenta – spiega anche Pippo Pitarresi, di Sinistra Alternativa per Varese – Sinistra alternativa non guarda nessuno anche perché nessuno ci ha contattato. Ai nostri elettori invece ricorderemo che andare a votare è un dovere, ma non voteremo sicuramente il sindaco leghista, che sarebbe un disastro per la città di Varese. Non lo faremo, nonostante tutti gli sberleffi che abbiamo subito e subiamo da alcuni componenti del PD».
«Noi non abbiamo ancora fatto delle scelte precise – spiega Caterina Cazzato, di Noi civici per Varese, l’unica a lasciare aperta una porta ad un legame con i candidati impegnati nel ballottaggio – Stiamo valutando in questi giorni il da farsi, del resto abbiamo tempo fino a domenica».
«In questo momento il nostro problema non sono gli apparentamenti, ma come si sono svolte le elezioni – ha commentato invece Francesco Tomasella, di Varese Libera – La forbice tra i sondaggi e la realtà per noi, e solo per noi, è stata enorme, sto pensando di andare a fondo della questione».