Manca ancora un anno alle elezioni amministrative nel comune di Varese, ma i movimenti nel capoluogo di provincia sono già molti, dentro e fuori il consiglio comunale.  Complice la prossima tornata amministrativa di settembre, che potrebbe dare delle indicazioni sulla popolarità di alcune delle principali formazioni politiche, a Varese c’è già la corsa a posizionarsi correttamente in una situazione che si presenta complessa, sia per chi vuole costruire una alternativa al sindaco Galimberti, sia per chi vuole appoggiarlo.

NEL CENTROSINISTRA UN CANDIDATO FORTE E NUOVE FORMAZIONI A SOSTEGNO: MA NON MANCANO I MAL DI PANCIA

Nel centro sinistra la situazione è apparentemente chiara e il candidato è scontato: si tratta dell’attuale sindaco Davide Galimberti, che ha già dato la sua disponibilità ed è convintamente sostenuto non solo dal PD ma anche dalla lista civica Progetto Concittadino, che esprime un consigliere comunale, Enzo Laforgia, e un assessore, Dino de Simone, per cui l’obbiettivo è “La riconferma della coalizione di centro sinistra nella città di Varese”.  «Noi abbiamo già annunciato il sostegno a Galimberti, perché siamo civici ma non neutrali: ci riferiamo a una visione politica progressista – sottolinea Laforgia – Quando a settembre verrà definita la coalizione vedremo le forze che la compongono, ma quello che ci interessa di più è il programma, che per noi dovrà avere alcune indicazioni imprescindibili come piano regolatore sociale, mobilità, estensione della pedonalizzazione».

Ovviamente, lo sostiene anche la Lista Galimberti, cioè la lista civica che ha sostenuto l’attuale sindaco. Qui però la questione è più complicata, visto che in questi anni i quattro consiglieri eletti sono diventati tre di cui uno, Valerio Crugnola, proveniente da Varese 2.0, l’altra lista Civica che ha sostenuto il sindaco. «Sicuramente appoggeremo Davide Galimberti nella sua candidatura alle elezioni 2021» Spiega l’attuale capogruppo della lista Galimberti, Maria Paola Cocchiere, divenuta tale dopo le dimissioni dal Consiglio di Tommaso Piatti, che ora risiede in Svezia, e l’abbandono della lista da parte di Agostino De Troia, ora al gruppo misto «Il modo in con cui lo faremo è però ancora in divenire, anche in ragione delle disponibilità di diverse persone che intendono partecipare ad una nuova esperienza per proseguire la trasformazione della città». Si attendono perciò novità, nuovi nomi in grado di “rimpolpare” il gruppo.

Più complessa invece è la risposta di Varese 2.0: «Noi siamo a disagio – spiega il vicesindaco Zanzi – Perché ci siamo ritrovati cammin facendo con una maggioranza allargata a rappresentanti che prima erano in minoranza (Italia Viva, che ha tra i consiglieri Stefano Malerba, ex candidato sindaco per la Lega Civica, che si è sempre professato all’opposizione, ndr) e con la nostra rappresentanza dimezzata, perché Valerio Crugnola uscendo dalla nostra lista ha scelto di passare a quella del sindaco: una mossa che riteniamo scorretta sia da parte di Crugnola che da parte di chi lo ha accolto. Per le prossime elezioni vogliamo quindi prima sapere se questa maggioranza vuole davvero allargarsi verso la destra moderata prima di decidere cosa fare: non diciamo “si” o no” a scatola chiusa. Non abbiamo fretta di prendere decisioni».

Se Varese 2.0 prende tempo per capire meglio, Italia Viva – destinataria di parte delle lamentele della lista civica del vicesindaco – invece è già assolutamente convinta, almeno al momento: «Ad oggi sosteniamo Galimberti perché sta dimostrando di avere visione e competenza – spiega Giuseppe Pullara, ex PD, ora capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale – Pensiamo sia fondamentale dare continuità al percorso di rinascita della città».  Il sostegno, però, è condizionato da un punto: «Sarà su basi programmatiche, e i programmi non li abbiamo ancora confrontati». Ci sarà spazio quindi per un eventuale ripensamento? Al momento non è previsto, ma la politica è imprevedibile.

Galimberti, infine, potrà contare anche su un’altra formazione che si sta affacciando alla scena politica varesina: i Verdi città di Varese, il cui rappresentante di spicco è il sindaco di Comerio Silvio Aimetti. «La coalizione di Galimberti si è data molto da fare: sono li da vedere le cose che ha messo in campo – spiega Aimetti, annunciando la rinascita del partito in città – E io credo che l’apporto dei Verdi potrebbe dare quell’ulteriore scatto e miglioramento alla coalizione: quello che cambia faccia alla città».

IL CENTRO DESTRA ATTENDE IL NOME GIUSTO. IN ORDINE SPARSO

Se a centro sinistra la situazione è chiara, anche se non proprio lineare, nel centro destra i punti di domanda sono molti, sia nelle forze di minoranza in consiglio che nella galassia delle proposte che stanno facendosi largo in questi giorni.

Innanzitutto, nella scelta del candidato che saprà contrastare il “nome forte” dell’attuale sindaco. L’unica formazione finora ad avere fatto dei nomi è stata infatti la Lega, che dopo la rinuncia di Matteo Bianchi,  che era stato il primo nome proposto e che era ben accetto da tutta la coalizione, ha ora due nomi “in corsa”: l’ex-sindaco di Gornate Olona Barbara Bison e l’ex ministro degli Interni e ex Governatore della Lombardia Roberto Maroni.

Due nomi da sottoporre alla direzione della Lega Lombarda, ma che dovrebbero essere anche quelli da presentare all’intero centrodestra: la Lega sembrerebbe al momento più orientata per Barbara Bison, che però ha incassato fin da subito lo “sgradimento” di praticamente tutti gli altri partner del centrodestra.

«Con il nome proposto, mi sembra che la Lega voglia giocare a briscola senza la briscola in mano. Il candidato deve rappresentare un centro destra abbastanza ampio, deve essere credibile» Spiega Salvatore Giordano, segretario cittadino di Fratelli d’Italia, che fa parte dell’accordo nazionale ma non ha rappresentanti in consiglio comunale. E per primo pone una domanda: «Ma se la Lega non ha un asso nella manica perché il centro destra non può esprimere un candidato diverso?»

Intanto, gli altri partiti del centrodestra attendono: «Noi stiamo lavorando per costruire una alternativa all’amministrazione attuale – Spiega il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Simone Longhini – E la vogliamo costruire non solo insieme alle altre forze d’opposizione, ma anche con forze civiche già costituite o che si stanno costituendo, partendo dai programmi. Per quanto riguarda i nomi siamo in attesa della indicazione ufficiale della Lega per procedere nella scelta. Di certo deve essere un candidato forte: Galimberti come avversario non può essere sottovalutato, come sindaco parte avvantaggiato. Ma non staremo a guardare».

Varese ideale, che si definisce potenzialmente “la lista civica del sindaco del centro destra” ha invece definito dei paletti innanzitutto temporali: «Non possiamo ritrovarci solo a marzo con il nome del candidato. Il consenso si conquista con il tempo» spiega Stefano Clerici, consigliere comunale nella lista che, col nome di Lombardia Ideale, appoggia anche il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. Clerici comunque azzarda un identikit: «Deve essere forte, autorevole, conosciuto, credibile, espressione del territorio e non solo delle segreterie – spiega – Ma sono fiducioso che si arrivi dopo l’estate ad una condivisione forte che possa giocarsela con Galimberti, che sa il fatto suo e ha dimostrato di non essere uno sprovveduto. Lui parte da una posizione di vantaggio rispetto a noi, noi dobbiamo dimostrare di sapere vincere»

Rappresentanti del centrodestra a Palazzo Estense sono anche i tre consiglieri della Lista Orrigoni, nata per sostenere il candidato sindaco che è stato battuto da Galimberti: per loro più che per tutti gli altri sarà importante conoscere il nome del candidato per decidere se proseguire la loro esperienza politica. «Ci siamo incontrati prima delle vacanze, per delle prime opinioni – Spiega il capogruppo Valerio Vigoni – Dopo le vacanze ci ritroveremo per verificare se c’è davvero la volontà di andare avanti insieme. Il primo elemento da valutare sarà però il nome del candidato sindaco: la scelta della Lega non ci entusiasma, e se i partiti principali non si decidono, sarà più difficile scegliere che fare».

Altre liste civiche però si affacciano anche fuori dal consiglio comunale: la principale e più chiacchierata di esse è quella a cui fa riferimento Roberto Puricelli, appena fuoriuscito da Forza Italia e già pronto a dare battaglia all’interno del centrodestra: «Purtroppo non vedo un centrodestra coeso e Forza Italia non è più in grado di fungere da collante come prima – spiega – Per questo ho deciso di orientarmi verso il civismo. Partendo da alcuni punti fermi: Galimberti è il favorito. Bison è persona degnissima, ma non mi sembra affatto adatta per Varese, e la Lega non dovrebbe pretendere di avere per forza un candidato con Alberto da Giussano sulla giacca: se ne ha uno da presentare bene, se no si cerca altrove nel centrodestra». Il suo obiettivo è «Raccogliere amministratori che potrebbero essere utili per la città, con o senza casacca, o provenienti dalla società civile»: tra i primi nomi emersi, l’ex segretario di Forza Italia Roberto Leonardi, che ha appena lasciato il partito, e Ciro Calemme, già presidente di Aspem Reti.

IL TERZO POLO: CHI STA AL BALCONE E CHI PENSA DI MUOVERSI IN AUTONOMIA

Il panorama delle amministrative 2021 non si esaurisce però con due schieramenti: c’è infatti chi ha già dichiarato di correre da solo e si sta organizzando per questa prospettiva.

Si tratta, innanzitutto, di Azione, il partito di Carlo Calenda, che ha appena “messo casa” a Varese, là dove prima c’era la sede di Forza Italia. «Allo stato attuale ci poniamo come alternativa sia alla sinistra che alla destra e presenteremo un nostro candidato. Ma non ci precludiamo nulla –  Spiega Carlo Alberto Coletto, responsabile cittadino della formazione – Siamo un partito di ideologia liberal socialista, non una lista civica. Le eventuali alleanze le vedremo strada facendo, e guardando le persone: vogliamo selezionare una classe politica competente per fronteggiare il basso livello di questo periodo».

A pensare di correre da solo e presentare un candidato proprio è anche il Movimento 5 Stelle, attualmente non rappresentato in consiglio: «Per Varese ci stiamo muovendo, avremo una riunione il 2 settembre a proposito – spiega il consigliere regionale Roberto Cenci – Pensiamo di presentare una lista nostra e correre da soli. Valuteremo se sarà possibile».