Continuano i movimenti attorno alla coalizione che lavorerà alla rielezione dell’attuale sindaco di Varese Davide Galimberti.

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Dopo la presentazione del “cantiere politico” a cui partecipano formazioni come le liste civiche Galimberti e Progetto Concittadino e i partiti del PD, dei Verdi, Socialisti, Più Europa e radicali e la presentazione della campagna elettorale di Progetto Concittadino, anche il Movimento 5 Stelle annuncia di avere avviato un percorso che ha lo scopo di verificare la possibilità di sostenere l’attuale sindaco di Varese,

«Con l’apertura degli Stati Generali. gradualmente il movimento ha accettato di aprirsi alle alleanze – ha spiegato il deputato varesino Niccolò Invidia – Grazie al cielo è cambiato il vecchio paradigma per cui tutti venivano considerati sbagliati tranne noi. Ora possiamo valutare caso per caso le collaborazioni».

Varese, nel panorama italiano, è uno di quei casi: «In generale, nella provincia di Varese il PD non è quello che lamentano i miei colleghi nelle regioni centrali – spiega Invidia – Perchè in realtà il problema non è il partito in sè, ma quando questo diventa sistema: in Toscana e in Umbria è diventato sistema, a Varese no. Da noi il PD è composto principalmente da persone con cui si può costruire un percorso, e in generale ci sono dei buoni rapporti».

Il dialogo è già avviato: «C’è già stata una prima, buona interlocuzione con il sindaco in versione esplorativa, poi una riunione del gruppo 5 Stelle di Varese che ha portato a un voto quasi unanime per portare avanti una sorta di mandato esplorativo con l’attuale amministrazione: in primis sulla progettualità, poi sull’eventuale partecipazione alla lista. Siamo perciò arrivati a un livello di verifica delle possibilità. Non era scontato arrivare fino a questo punto: non ci nascondiamo che il movimento arriva, a Varese, da molti anni di difficoltà e divisioni, problemi che negli ultimi tempi sono andati a risolversi».

Ora: «Siamo nella fase progettuale, quindi sia al nostro interno che con l’amministrazione uscente stiamo valutando i punti programmatici comuni. Una volta definiti questi, si può discutere del resto. Uno schema che può essere replicato anche in altre realtà sul territorio, ad esempio Gallarate. Sempre naturalmente che il gruppo locale sia d’accordo»