Si sono ritrovati sulla terrazza del Mosè, uno dei luoghi simbolo del Sacro Monte, per presentare la squadra con cui puntano alle amministrative di Varese del 2021: sono quelli de “La Civica”, con i già noti Mauro Gregori e Andrea Zanotti ma anche un gruppo più esteso di rappresentanti della più diversa vita quotidiana varesina. [leggi]

«Ci presentiamo sulla terrazza del Mosè, al Sacro Monte, perché identifichiamo nel nostro sito Unesco ciò che può essere ma in realtà non è – spiegano nella nota collettiva -. Per noi de “La Civica” il Sacro Monte deve diventare il borgo ideale. Vogliamo partire da  qui perchè sappiamo che sono decenni che, in occasione delle elezioni, i politici salgono qui e promettono rivoluzioni, perfezione, cambiamento. Eppure l’illuminazione dei vicoli scarseggia, non ha “calore”; i residenti e chi lavora al Sacro Monte spesso faticano a trovare parcheggio. I tombini sono intasati e, se sono puliti, è perchè gli abitanti sono intervenuti a farlo. La pulizia scarseggia, i bagni sono in condizioni pessime, i dissuasori di parcheggio automatici, installati più di dieci anni fa, non sono mai entrati in funzione. E molto altro. Proprio per questo il Sacro Monte deve diventare il Borgo Ideale, il luogo da cui partire per costruire una Varese nuova, una Varese che attiri turismo internazionale, investitori, commercio, studenti, famiglie che scelgano proprio Varese per vivere, ma anche solo per una gita, e che vengano attratte dalla nostra capacità di condividere con altri il nostro amore per il luogo in cui viviamo».

La squadra de “la Civica” si definisce così: «Siamo un gruppo di cittadini di Varese, persone che vivono la città nella sua quotidianità, lavorandoci, frequentandone i negozi, i bar, i luoghi dove si fa cultura, i parchi, le nostre montagne, il nostro lago».

Il motivo del loro impegno, secondo come lo hanno spiegato loro stessi, e quello di «Unirci in un progetto concreto di rinnovamento e prospettiva per Varese» perchè, aggiungono, «Siamo orgogliosamente convinti di interpretare il sentimento diffuso tra i varesini che è quello della consapevolezza di vivere in una città meravigliosa ma che purtroppo non viene valorizzata adeguatamente, non è conosciuta a sufficienza nel mondo, non è stata in grado di promuovere la propria bellezza terminati i fasti del passato. Qui è arrivata la prima autostrada italiana, qui è stata elettrificata la prima linea ferroviaria. Il tram, la funicolare, il liberty, “l’aria buona” delle colline hanno portato qui centinaia di famiglie, che hanno stabilito, fino a qualche decennio fa, proprio a Varese, il luogo dove fuggire dalla metropoli, rilassarsi, passeggiare. Non è più così da tanto tempo».

Molte sono le motivazioni, spiegano. «Ma di certo la perdita di un’identità propria, la chiusura della funicolare, l’eliminazione del tram, l’abbattimento di vecchi edifici di valore storico, addirittura del Teatro Sociale, e questo per scarsa lungimiranza, assenza di visione, desiderio di molti di entrare nel futuro senza un’adeguata preparazione al proprio presente, hanno portato alla Varese di oggi ed ai suoi problemi; problemi visibili a tutti, a partire da chi la visita per la prima volta. Ebbene, noi vogliamo tornare a credere in una Varese di cui essere orgogliosi, di cui i cittadini siano essi stessi artefici. Il nostro simbolo, la torre civica significa , infatti, civismo. Ma nello stesso tempo esemplifica ciò che è la contraddizione della città. Una torre civica chiusa da sempre, che, invece di essere resa accessibile a tutti, è chiusa alle visite».

I promotori de La Civica sono: Raffaella Demattè, Davide Franceschi De Marchi, Mauro Gregori, Marco Padula, Sara Pennacchio, Chiara Rosellini, Maria Rosa Sabella, Rezart Ujkaj, Lorenzo Ungaro, Fabrizio Vettore, Andrea Zanotti. ecco le loro autobiografie.