Quante possibilità ci sono che il Pd, 5 stelle, sinistra e Verdi riescano a creare una coalizione unitaria? Dopo la mossa di ieri (giovedì) che ha visto i secondi lanciare la candidatura della dirigente dell’Ite Tosi Amanda Ferrario, lo spazio per arrivare ad una sintesi sembra ancora più stretto.

Il segretario del Pd cittadino, Paolo Pedotti, non chiude la porta e prova a ricostruire come si è arrivati a questo punto, spiegando che il primo punto di rottura si è verificato quando 5 Stelle, Sinistra Italiana e Verdi hanno diramato un comunicato alla stampa nel quale spiegavano i capisaldi programmatici sui quali si fondava la loro campagna elettorale: «Il tavolo che vedeva compartecipanti Pd, 5s, Verdi e Si si è arenato su due questioni: Accam e proposta del candidato sindaco – spiega Pedotti -. Dalle interlocuzioni che abbiamo avuto in seguito, il nodo sul futuro dell’inceneritore è rimasto e 5 Stelle, Verdi e sinistra hanno avviato un loro percorso coronato con la nota che dichiarava i punti fondamentali del loro programma. La candidatura di Amanda Ferrario è la naturale prosecuzione di quel percorso, la proposta è infatti arrivata nell’ultima settimana ed è stata tempestivamente discussa nel direttivo cittadino che ha ritenuto non ci fossero le condizioni politiche per dare seguito a una valutazione positiva o negativa entro giovedì».

Il Pd, come dicevamo, non ha chiuso la porta alla possibilità di una prosecuzione del dialogo senza pregiudiziali sul nome di Amanda Ferrario: «Siamo disponibili a riaprire il tavolo partendo dal programma, significa che l’impostazione di fondo per noi non funziona al momento. Vogliamo una coalizione propositiva di contenuti e non di opposizione a contenuti di altri (Accam e ospedale). Se poi ci fosse una sintesi sui contenuti allora riusciremmo a parlare di nomi, senza pregiudiziali ma con la consapevolezza che ci sono disponibilità espressione del PD che meritano di essere valutate in quanto politicamente e professionalmente impegnate e capaci di dare un’importante contributo alla vita sociale della città».

Viene da chiedersi come riusciranno le due anime di questa ipotetica coalizione a trovare una sintesi su due temi come il futuro dell’inceneritore (che la sinistra e i 5 Stelle vogliono chiudere subito mentre il Pd punta a “governare” il tema) e dell’ospedale unico (anche qui il no della sinistra è secco). In casa dem, forse, si aspetta di capire come finirà il nuovo tentativo di Amga per salvare la società che gestisce l’impianto di Borsano mentre il tema dell’ospedale unico, causa pandemia, sembra essere stato messo da tutti in un cassetto, in attesa di tempi migliori.