Presentazione in piazza Monte Grappa per la lista Varese Libera di Francesco Tomasella, candidato sindaco, nel pomeriggio di sabato 19 giugno. In piazza ha arringato una cinquantina di simpatizzanti.

Ha citato l’esperienza di Madrid di Isabel Ayuso, la difesa di lavoro e libertà, non rappresentati dal centrodestra lombardo: «Ho creato un comitato, Comitato Lavoro e Libertà. Le scritte “riaprire tutto” a marzo/aprile le ho fatte io – ha detto facendo un lungo excursus temporale -. Poi a ottobre e novembre ci sono stati i “dieci radiosi giorni” con le manifestazioni contro le chiusure e per il diritto al lavoro. Non sono negazionista, vado fiero delle denunce e delle multe, ho combattuto per la libertà, sono medaglie al petto per me. Varese Libera ha dato voce ai commercianti, unica nel panorama politico, e anche #ioapro è nata da noi e non rinnego nulla: abbiamo fatto quello che non ha fatto il resto della politica».

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Ha parlato della sua lotta per la definizione di morti “per” Covid e “di” Covid, ha attaccato il centrodestra, il centrosinistra, la militarizzazione delle città, i lockdown, l’obbligo delle vaccinazioni, di Astrazeneca che «fa più giovani morti del Covid», delle leggi anticostituzionali, ha citato Guccini contro “la politica che è solo far carriera”.

«Conosco bene Pinti, il candidato della Lega, ho cominciato poco dopo di lui nel Carroccio quando ero giovane – ha detto attaccando il probabile candidato della Lega alle prossime elezioni amministrative di Varese -. Mi avevano anche chiesto di candidarmi anni fa, ma ho rinunciato perché sono sempre stato un idealista, denunciavo dall’interno le malefatte leghiste. Pinti non ha mai lavorato, non so in cosa crede visto che ha cambiato idea cento volte. La popolazione e i partiti di centrodestra pensino bene a chi candidate e chi votare: io della politica non ne ho bisogno. La mia mano è tesa, ma noi non andiamo con nessuno, se mai gli altri vengono con noi che siamo gli unici coerenti».

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Le sue idee per Varese contenute in un volantino e spiegate ai presenti: via le 1880 strisce blu, più parcheggi a disco orario e abbonamenti per chi lavora, via la Tari per 3 anni alle attività penalizzate dal lockdown, ammodernamento delle strutture sportive, investimenti per giovani, eventi e cultura, lotta a spaccio e degrado, mai più lockdown.