A tenere a battesimo la candidatura di Matteo Bianchi a sindaco di Varese c’era niente po’ po’ di meno che il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Dopo il ritiro per motivi personali di Roberto Maroni, la Lega schiera uno dei suoi rampolli più promettenti. Un leghista della nuova generazione che ha fatto tanta gavetta nell’amministrazione locale.
A giudicare dalla presenza in piazza Monte Grappa, la candidatura di Bianchi sembra aver rinsaldato il centrodestra varesino, i cui rappresentanti sono intervenuti all’incontro per la presentazione ufficiale agli elettori.

L’ENDORSMENT DI GIORGETTI

Bianchi è arrivato puntuale all’appuntamento, nonostante le stampelle e un piede steccato a causa di una distorsione alla caviglia rimediata nel giardino di casa. Ad attenderlo, confuso tra i militanti, c’era Giorgetti. «Varese è troppo importante per la Lega e quindi abbiamo chiesto ai nostri talenti migliori prima a Maroni e poi a Matteo Bianchi la disponibilità – ha detto il ministro -. Quello di Matteo Bianchi è un grande gesto di generosità perché lui è in parlamento e quindi dovrà lasciare l’incarico attuale. Sarà una tappa di ulteriore crescita e per Varese una bella cosa perché avrà un sindaco capace di tenere insieme tutta la squadra».

SOLO NELLA LEGA SUCCEDONO QUESTE COSE

Bianchi raccoglie dunque il plauso di uno dei più influenti uomini politici del centrodestra in Italia a cui si aggiunge anche quello di un altro pezzo da novanta della Lega, il senatore Stefano Candiani, già sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno durante il primo Governo Conte.  «È una candidatura e un sacrificio che possono avvenire solo nella Lega – ha sottolineato Candiani – perché trovare un deputato che si renda disponibile a rinunciare al proprio scranno in parlamento per andare a fare il sindaco, sapendo che fare il sindaco è la cosa di gran lunga più impegnativa e di grande responsabilità. E Matteo ha fatto il sindaco per dieci anni».

UNA CANDIDATURA DA COSTRUIRE ATTORNO AI CONTENUTI

A sostenere la candidatura di Bianchi erano presenti anche Attilio Fontana, governatore della Regione Lombardia, e i consiglieri regionali leghisti Monti e Colombo.
«Tutta la coalizione ha dimostrato apprezzamento nei confronti della mia candidatura – ha detto Bianchi – che è dunque credibile all’interno dei partiti e nei confronti della città. Dobbiamo costruirla intorno a contenuti programmatici ed essere attrattivi offrendo un’alternativa adeguata al governo della città».

La discontinuità rispetto al passato secondo Bianchi si gioca su alcune tematiche: più attenzione alla manutenzione, alle periferie e ai rioni perché «non esiste solo il centro storico ma tante castellanze che meritano grande attenzione». E ancora: sicurezza, attenzione alla gestione della macchina comunale e continuare con la politica degli investimenti. «Su questo ultimo punto devo dire che Galimberti ha fatto un buon lavoro – ha concluso Bianchi –  Vorrei portare quell’entusiasmo necessario per coinvolgere le persone che purtroppo in questi anni si sono disimpegnate impoverendo l’attività amministrativa. L’antipolitica targata cinque stelle ha portato le persone migliori ad allontanarsi. Noi dobbiamo essere seri e credibili per riportare interesse all’attività amministrativa le forze migliori della città».