Dopo oltre trent’anni una donna torna a concorrere per la poltrona di sindaco a Cittiglio: al prossimo turno della amministrative sulle schede ci sarà il nome di Rossella Magnani, 37 anni, che sarà a capo di una lista civica denominata “Polis – Tradizione, Territorio, Innovazione”, caratterizzata da un’età media piuttosto bassa e slegata da simboli di partito.

Quella di Magnani, consulente di marketing e comunicazione e giornalista pubblicista, è la seconda candidatura dopo quella di Giuseppe Galliani, veterano della politica cittigliese, ex sindaco ed espressione della amministrazione uscente guidata da Fabrizio Anzani. Prende dunque quota la campagna elettorale nel paese di quasi 4.ooo abitanti che si trova allo snodo tra il Lago Maggiore, la Valcuvia e il Medio Verbano.

La strada che ha portato alla candidatura di Magnani si è aperta qualche tempo fa, quando proprio la neo-candidata ha iniziato a radunare una serie di figure pronte a impegnarsi in paese. «Si è creato un gruppo giovane, determinato, con obiettivi precisi e idee fresche – spiega Magnani – Siamo una quindicina di persone tra le quali sceglieremo i candidati consiglieri; io non sono partita con l’idea di fare da capolista, ma nell’ultima riunione c’è stata da parte di tutti convergenza sul mio nome. Da parte mia, sono molto legata a Cittiglio e sono convinta che sia giusto prendersi certe responsabilità quando si intravvede un potenziale per fare bene. Sono pronta e sono anche contenta che una donna si presti a guidare il paese visto che da tanti anni non c’era una candidatura femminile a sindaco». [lefoto id=1239007]

In attesa di stendere il programma ufficiale, Magnani anticipa le linee guida della sua compagine: «Abbiamo scelto una parola antica come Polis, perché nella polis greca i cittadini erano al centro del sistema. Noi crediamo che la gente debba avere un ruolo fondamentale nella vita del Comune e possa partecipare alle scelte che riguardano il paese. Stiamo lavorando a un programma che possa comprendere le esigenze di tutte le fasce d’età: pensiamo a nuovi spazi e nuove opportunità per giovani e giovanissimi ma anche al valore aggiunto che possono dare gli anziani all’interno di una comunità».

Il simbolo scelto da “Polis” raffigura il fiume Boesio e un albero di tiglio come quelli presenti lungo le sponde del corso d’acqua che attraversa il paese. «Un albero che ha le radici nella tradizione, sorretto da un fusto che rappresenta il territorio e ha fronde verdi che richiamano l’innovazione» conclude Magnani, anche a nome dei compagni di avventura.