«È il nostro fiore all’occhiello». Il ministro Giancarlo Giorgetti “incorona” Cassani come candidato sindaco a Gallarate, fiancheggiato da tutto il centrodestra unito.

La sanzione definitiva della ricandidatura unitaria – anche con Forza Italia e Fratelli d’Italia – arriva nella serata in cui l’amministrazione “chiude” un progetto di punta, il rinnovo della piazza della stazione. [lefoto id=1239754]

In piazza Giovanni XXIII le luci si accendono alle 21.40, dopo cinque mesi di lavori e un anno di discussioni sul progetto. «Grazie all’assessore Rech e all’ufficio tecnico, che hanno curato un progetto che Gallarate attendeva da 60 anni, un ingresso più dignitoso alla città» ha detto il sindaco nel breve intervento di inaugurazione. «Adesso sentiamo chi si lamenta e trova difetti, magari dopo non aver fatto nulla in cinque anni» ha aggiunto, riferendosi alle critiche venute dalle opposizioni.

Monsignor Riccardo Festa ha benedetto «un luogo di passaggio per entrare in città», affidandolo a «San Cristoforo protettore dei viandanti e a Papà Giovanni, santo dalla figura paterna e mite». [lefoto id=1239753]

Finito in momento d’inaugurazione all’imbrunire, la scena si è spostata subito sul cotè politico della serata, appunto l’annuncio ufficiale della coalizione, con tutti i maggiorenti dei partiti venuti a sancire l’accordo. «Se c’erano dubbi, Fratelli d’Italia è qui a sostenere la candidatura Cassani» ha esordito Giuseppe De Bernardi Martignoni, spalleggiato dall’onorevole Paola Frassinetti («Porterei Sala a vedere come devono essere le piazze davanti alla stazione»).

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Via libera anche da Forza Italia. «Abbiamo lavorato alacremente per un programma efficace e dettagliato» ha confermato il coordinatore Nicola Mucci.
Giorgio Caielli ha lodato la «nostra squadra» (della Lega) e ha parlato di «svolta dopo l’immobilismo» del centrosinistra che ha governato nel quinquennio 2011-2016.

Donato Lozito (Centro Popolare Gallarate) si è spostato su temi alti, come la sussidiarietà e la famiglia, per attaccare la candidata di centrosinistra Margherita Silvestrini: «Noi pensiamo l’opposto di quello che fa un centrosinistra statalista, che vuole rimettere mani su città. Noi non glielo permetteremo».

Lozito è il primo a indicare l’aspirazione del centrodestra: «Vincere al primo turno». Uno degli strumenti è la lista “Cassani sindaco”, che è stata un po’ motivo di screzio tra i partiti (timorosi di vedere erosi i consensi magari ad opera di qualche transfuga) ma che è servita a Cassani per coagulare il consenso. «Tutti abbiamo scelto di metterci la faccia per Andrea perché in questi cinque anni l’abbiamo conosciuto e abbiamo visto quello che fa» ha detto per il gruppo Chiara Allai.

Cassani ha rivendicato quando fatto («l’83% del programma»)  ha parlato di un nuovo «programma non ambizioso ma concreto e attuabile»: «può costare 35 milioni in 5 anni di cui 18 già portati a casa con il fundraising».
Tra le idee annunciate il «bollino per il parcheggio dei residenti, che consenta di non pagare la prima ora e un’ora alla sera».

Intervento conclusivo per Giancarlo Giorgetti: «Sono certo che ci saranno altri cinque anni di amministrazione Cassani». Giorgetti ha ricordato la lunga militanza leghista di Cassani, «fa il sindaco per passione ed è il nostro fiore all’occhiello».