A Cairate spunta anche lo sfidante: sarà Andrea Di Salvo, con la lista Progetto Comune, l’alternativa ad Anna Pugliese, aspirante sindaca del centrodestra in continuità con l’amministrazione uscente.

Classe 1981, «cairatese», libero professionista laureato in igiene dentale, «appassionato di musica, di equitazione e innamorato della mia famiglia» (ha due figli), Di Salvo dice di voler portare «il cuore e la moderazione che mi caratterizza, ma anche la radicalità necessaria per mettere al centro i bisogni di cairatesi».

Una candidatura – quella di Di Salvo – che nasce sostenuta da un gruppo che riunisce «Pd, l’esperienza dei Cristiano-popolari, oltre ad una componente slegata da queste due esperienze, civica, con cui stiamo lavorando per comporre la lista». Non ci sono invece quelli del gruppo già vicino ai Cinque stelle: «Non c’è invece un dialogo con loro», a differenza di quel che in primavera sembrava delinearsi (Pd e pentastellati avevano anche tenuto una conferenza stampa).

Le parole d’ordine? «Una Cairate decorosa, capace di riqualificarsi, in strutture e progetti, assolvendo il suo ruolo nel territorio in cui è inserita». Una attenzione «ai servizi» ma anche «creazione di sviluppo». E su tutto una attenzione alla partecipazione: «La partecipazione non deve essere solo una parola di cui fregiarsi di tanto in tanto» sottolinea Di Salvo. «Questo progetto civico deve trovare in questa moderazione la capacità di dare giusta rappresentanza a tutta la popolazione, per dare risposte».

Proprio su questo fronte Di Salvo (che è anche coordinatore di Azione) vede la debolezza del centrodestra: «Si può battere questo centrodestra molto radicalizzato. Battendo le strade cairatesi abbiamo sentito la necessità di dare una rappresentanza, di istanze e bisogni che esigono di essere ascoltato. Non mi sarei messo in campo se non ci fosse stata la possibilità di battere il centrodestra».

In cosa è carente l’amministrazione uscente? «Non uso categorie politiche. Io voglio usare un approccio propositivo: è ovvio che questo ciclo di dieci anni non mi lascia soddisfatto, su alcune tematiche credo non si siano aggrediti i problemi. Su alcune cose non si è arrivati, polo scolastico e recupero del fondovalle. Si è provato, ma è lo stile che manca: non ci sono persone al comando, ci deve essere una comunità che si mette in gioco, allora sì che le opere strategiche si possono realizzare. Non si possono risolvere solo come questione di bandiera, si risolvono con il coinvolgimento dei cittadini e dei Comuni circostanti».

Come detto la candidatura nasce con una formula politica che riunisce nuovi volti, Pd e la componente dei cristiano-popolari, che si è allontanata dal centrodestra oggi a piena trazione “sovranista” (con Lega e Fratelli d’Italia). Di Salvo non vuole bruciare le tappe annunciando i nomi della lista, anche se assicura che tutto è ben avviato, a sessanta giorni dalle elezioni: «Ci stiamo già trovando con la giusta frequenza. Nei prossimi giorni la campagna di comunicazione si farà più intensa».