La notizia era già emersa, ma i protagonisti si sono voluti lo stesso presentare alla stampa per rispondere ad eventuali domande. Toni pacati e con un taglio molto istituzionale tra Davide Galimberti e l’ormai ex presidente del Molina Guido Bonoldi.

“Lavoreremo insieme per il bene della città –  ha esordito il sindaco – Ringrazio Guido Bonoldi per il prezioso lavoro svolto al Molina insieme al Consiglio di amministrazione. Quando ha assunto la carica di presidente aveva due compiti: avvicinare la fondazione alla città soprattutto dopo le vicende che la Rsa aveva vissuto e avviare il processo di recupero dell’area del Politeama. Due attività non semplici, basti pensare a quanto vissuto con lo scoppio della pandemia. La Fondazione ha svolto bene entrambe le azioni anche grazie a diversi soggetti. C’è un consolidamento dei rapporti tra le due istituzioni”.

Su questo punto è intervenuto anche Bonoldi. “Dall’esperienza di questi tre anni ho rafforzato la convinzione che il Molina è una grande risorsa per Varese ed è una realtà di qualità. Deve essere amministrato da persone competenti e dedicate solo a quello. Non deve succedere mai più quello che abbiamo visto in passato. Quanto alla mia candidatura, prima di arrivare al Molina, non conoscevo Galimberti e in questi tre anni ho avuto modo di apprezzarne le qualità e professionalità e per questo credo che sia una risorsa importante per la città. Insieme con lui la frequentazione di Stefano Malerba e Maria Chiara Gadda mi hanno spinto a candidarmi. Il mio sogno è finire la vita in Paraguay ma vorrei fare qualcosa di positivo per Varese nei prossimi cinque anni. Io non faccio le cose contro qualcuno, ma per qualcosa che merita e ci sono diverse persone di qualità che si mettono in gioco perché la politica è importante e come diceva Papa Paolo VI è la più alta forma di carità”.

Il sindaco ha messo in risalto la scelta corretta di Bonoldi rispetto al suo ruolo al Molina. “Ho apprezzato la decisione di Guido di dimettersi anche se non ci sono incompatibilità tra la guida della fondazione e la candidatura. Mi fa piacere la scelta di campo perché con la sua professionalità porta un valore aggiunto in campo sanitario una competenza la sua arricchita anche grazie a questi tre anni di lavoro al Molina. Il tema della sanità e della salute sarà centrale nel nostro programma perché vogliamo che il Comune abbia un ruolo sempre più attivo a fianco dei cittadini e stiamo coinvolgendo diversi soggetti e Guido è una figura centrale per questa attività”.

Quando scoppiò la pandemia Guido Bonoldi non ci pensò troppo a rimettere il camice e tornare a lavorare all’ospedale di Circolo. “Quando Dentali (responsabile dei reparti covid, ndr) mi chiese di rientrare in corsia, e anche ascoltando il presidente del consiglio Conte che chiedeva un  impegno da parte dei medici in pensione,  scelsi subito di portare il mio contributo. Noi abbiamo la responsabilità di metterci in rete per migliorare la vita di tutti i cittadini. Quanto alle implicazioni politiche della mia scelta, ci tengo a dire che la mia decisione è personale e non coinvolge nessun altro. Non posso negare che è una novità politica forte per Comunione e liberazione, ma non rappresento altri.”.

Nell’occasione dell’incontro il sindaco ha annunciato che “l’indicazione del nuovo presidente del Molina avverrà entro fine della settimana e già da stasera avremo incontri importanti con le istituzioni coinvolte”.